
Permangono le incertezze in merito al nuovo contratto di servizio della Rai diffuso lo scorso 4 dicembre: prima era stata
annunciata una riforma piuttosto radicale tanto da arrivare anche a includere le licenze
Creative Commons per i contenuti prodotti dal servizio pubblico. Tuttavia un'
analisi di
Diego Galli sul testo giunto alla commissione di vigilanza, scaricabile da
qui, fa notare che, in tema di diritti, non ci sono riferimenti diretti a licenze d'uso più o meno libere e si parla semmai dell'"impiego delle più opportune tecnologie".
Una questione in qualche modo collegata è poi quella della riforma della legge sull'editoria di cui si era
parlato qualche giorno fa: il testo da presentare in parlamento dovrebbe derivare alla consultazione diretta dei cittadini attraverso un questionario da scaricare dalla rete. Solo che... sorvolando sul fatto che il questionario e' in
.doc (in alternativa ne esiste una versione in
.pdf, ma per i cittadini poco avvezzi all'uso di strumenti di editing per questo genere di file diventa complesso compilare il documento per poi rispedirlo per posta elettronica), le domande sono eccessivamente tecnicistiche e