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Sperimentazioni “elettorali”

Forse i media statunitensi hanno sbagliato nel raccontare le campagne elettorali, forse non hanno previsto il risultato (ma davvero ha senso che i media anticipino i risultati delle elezioni?). In effetti qualcuno lo aveva previsto. Rimangono i fatti: i media hanno sperimentato nel raccontare i sondaggi e nel monitorare via via la conta dei voti.  Ecco alcuni esempi di come si può fare informazione digitale, sperimentando. Dalle infografiche, alle notifiche su smartphone fino al livestream via YouTube.

 

Partiamo da un tweet che spiega, grazie ad un’infografica inserita in una gif, come funziona il sistema elettorale Usa, cosa significa voto popolare e voto elettorale. Lisa Charlotte Rost ha elaborato i dati di FiveThirtyEight.

Rost in un post sul suo blog spiega la gif animata e perché, dalla sua prospettiva di cittadina non statunitense, le mappe e le infografiche dei sondaggi dovrebbero mostrare sia voti elettorali che popolari. Ecco alcuni stralci del post:

Molte delle mappe elettorali mostrano il voto elettorale, ma temo che alcuni non abbiano letto la mappa in quel modo.

Quando guardo allo stato di New York o alla California su una mappa vedo stati in cui tutti voteranno per la Clinton, così come succede per Wyoming e Alabama per Trump. Quegli stati sulle mappe sono semplicemente rossi o blu.

Se vado più in profondità sull’elaborazione di FiveThirtyEight  scopro che dei 20 mln di persone nello stato di New York, 7 milioni pensano di votare per Trump, e in Wayoming “solo” il 60% della popolazione voterà Trump.

Certo è che con il sistema “il vincitore prende tutto” le mappe elettorali e la “chance di vincere”  mostrano meglio chi sarà veramente il presidente. Ma credo che quelle mappe possano avere influenza negativa riguardo ai nostri stereotipi. 

Dobbiamo essere consapevoli che ci sono un sacco di elettori di Trump negli stati più democratici, e un sacco di elettori di Clinton in quelli più repubblicani. Non è possibile mettere tutta la popolazione dello stato in una scatola con un’etichetta rossa o blu.

In più, queste mappe potrebbero avere effetto negativo sulla affluenza alle urne. Circa la metà della popolazione non riesce a trovare se stessa e il suo  voto in quelle mappe.  Non c’è da meravigliarsi che ci siano elettori che arrivano a sostenere che il loro voto “non conti”.

Dunque si potrebbe dire che i diversi media nel seguire i sondaggi elettorali hanno fornito diverse visualizzazioni dei dati producendo mappe diverse. Ma tutte secondo Lisa Charlotte Rost non hanno preso in considerazione il voto popolare, tutti si sono concentrati sui dati che rappresentava la “chance di vincere” (che, concordiamo è il dato più importante alla fine dei conti) ma come sottolinea Rost per chi non conosce a fondo il sistema elettorale è difficile comprendere la differenza fra la possibilità di vincere e il numero delle persone che vogliono votare per un candidato.   The Guardian, in occasione della conta dei voti, ha sperimentato, per la prima volta, un nuovo tipo di notifica per la sua app visibile a schermo bloccato.

Sono state inviate notifiche automaticamente visibili sugli schermi bloccati dei telefonini, senza bisogno di gesti o accesso ulteriore diretto alla app.

Il Mobile Innovation Lab US in collaborazione con il team che ha sviluppato la app mobile in UK ha lavorato allo sviluppo di questo nuovo formato per le App iOS e Android. “abbiamo condiviso con loro il modo in cui costruiamo le notifiche dei dati in tempo reale…”

Dal Lab del Guardian affermano ” le elezioni usa paiono l’opportunità perfetta per lanciare insieme la redazione e i colleghi del reparto sviluppo. I risultati paiono l’opzione più realizzabile e quella che possa dare ai lettori un servizio necessario e reale”

The Guardian will push up-to-the-moment election results to smartphone lock screens Tuesday

 

Altra sperimentazione quella del WashingtonPost.  Hanno fatto un lavoro sui dati delle precedenti elezioni e i comportamenti elettorali dei singoli stati. Ipotizzando che i precedenti risultati elettorali potessero essere indicatori per le elezioni 2016.

 

Di particolare impatto la visualizzazione di infografiche e testo nella sezione “uno sguardo ai modelli di stato” – da vedere live al link.

 

 

E l’informazione segue il suo corso anche a risultati definitivi. Si sono attivati a seguito dei risultati delle elezioni e delle reazioni ad essi differenti tipi di monitoraggio come quello che vedete qui sotto:

 

 

Una mappa  di Ushahidi – diffusa tramite hashtag #usaelectionmonitor – a cui ciascun cittadino può direttamente contribuire compilando i campi che il sito offre:

 

 

ViceNews  ha deciso di utilizzare il video per seguire le elezioni e ha trasmesso in streaming via YouTube aggiornamenti in tempo reale sullo spoglio dei voti. La presentazione del video recita:

” Nel giorno delle elezioni, il pubblico sarà in grado di scoprire un po ‘di più su come le persone votano – in tempo reale. Attraverso una partnership con l’azienda i dati VoteCastr e Slate, VICENews fornirà aggiornamenti in tempo reale sull’affluenza, sui candidati negli stati chiave…”

 

 

Chiudiamo con un’analisi di Pier Luca Santoro su Datamediahub sulla vittoria di Trump sui social media. Secondo Santoro:  Trump ha saputo parlare alle persone con il loro linguaggio.

 

Si tratta di sperimentazioni, solo alcune di quelle realizzate in questa lunga campagna elettorale, riuscite o meno che siano,  sono, a nostro avviso,  importanti,  perché danno vita a quelle nuove forme di giornalismo che stiamo cercando.

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