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Sul WSJ anche video girati dai giornalisti impegnati nei vari servizi

Il Wall Street Journal ha fortemente potenziato la sua offerta di video e ha sperimentato nei mesi scorsi un nuovo canale con  un flusso continuo di informazione economica attraverso una sorta di progressiva ‘’streamificazione’’ delle notizie. A questa doppia sperimentazione si è aggiunta ora una nuova iniziativa: un servizio di offerta di video girati dai giornalisti della testata con i loro smartphone  e chiamato WorldStream.

 

WorldStream – spiega Adrienne LaFrance su Niemanlab.org – è un po’ come seguire il lavoro dei vari redattori e collaboratori del giornale su Twitter, solo che, invece dei 140 caratteri di testo, il giornale presenta dei brevi filmati (più o meno 30 secondi) girati dai redatori impegnati nei vari servizi.

 

Visto che i materiali sono prodotti da più persone, il flusso narrativo è sostituito dalla dissonanza di varie storie, varie voci e stili diversi. Ad esempio, una intervista di Grover Norquist a Mitt Romney (35 secondi). Il punto di Liz Heron sulla presenza di Google a Tampa (41 secondi). Un brevissimo  girato in Siria (17 secondi). O le notazioni della  reporter Arian Campo-Flores sull’ uragano Isaac (41 secondi).

 

 

 

Anche se Worldstream punta ad offrire ai lettori un insieme di contenuti video freschi, è prima di tutto uno strumento redazionale interno che il Journal ha deciso di rendere pubblico. Alan Murray, direttore esecutivo del giornale on-line, racconta che era da tempo alla ricerca di un modo per semplificare il processo editoriale nel campo dei video.

 

Il WSJ ha quindi lavorato con Tout, che ha creato un’ applicazione speciale in modo che i giornalisti possano sottoporre i video direttamente dal proprio smartphone evitando così confusione. (Gli utenti di Tout possono normalmente caricare video di 15 secondi, ma nel caso del Wall Street Journal, l’ app dà ai giornalisti un ampio arco di 45 secondi).

 

Prima di arrivare su Worldstream, comunque, i video devono essere’passati’ da un redattore. In questa fase nascente, i video registrati ma non resi pubblici sono un’ eccezione: ma ci saranno delle occasioni in cui il giornale deciderà di tenere qualche video in sospeso, per esempio quando sarà necessaria un intervento per una loro contestualizzazione più corretta.

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