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Do Not Track, ma Twitter davvero non traccia?

In un articolo apparso sul Guardian viene analizzata l’ adesione da parte di Twitter all’ iniziativa Do Not Track, che punta a impedire la raccolta dei dati degli utenti in base ai loro movimenti in rete e alle loro preferenze .Anche se la piattaforma smentisce con decisione,  l’ analista del quotidiano britannico rileva come resti un’ ombra sull’ ipotesi che in realtà gli utenti siano in ogni caso tracciati, anche solo per suggerire gli account più utili ad ognun.

 

Twitter  comunque sembra voler prendere le distanze da altre compagnie, sottolineando la propria volontà di non voler utilizzare dati raccolti attraverso il tracciamento dei comportamenti degli utenti

 

 

 

TWITTER TO USE DO NOT TRACK

di  Charles Arthur

(The Guardian)

 

(traduzione a cura di Claudia Dani)

 

 

Il social network rispetta le richieste degli utenti che non vogliono che i loro comportamenti on-line siano registrati –  al contrario di Google e Facebook.

 

Twitter afferma che rispetterà le richieste degli utenti che non vogliono che i loro comportamenti on-line vengano tracciati, la compagnia lo ha affermato qualche giorno fa, in contrasto con compagnie web come Google e Facebook,  che utilizzano un modello di business legato fortemente alla raccolta dei dati dei suoi utenti.
Twitter ha annunciato infatti che sosterrà ufficialmente l’iniziativa Do Not Track, un’ iniziativa sulla privacy  che è stata promossa fortemente dalla FTC (la Commissione federale statunitense del commercio), dai garanti della privacy e da Mozilla, lo sviluppatore non-profit del browser Firefox.

 

Ma alcuni commentatori hanno evidenziato che il sostegno indica anche che almeno negli Stati Uniti la compagnia attualmente tracci  i ‘luoghi’  in cui gli utenti si muovono nel web attraverso una raccolta di dati dai siti che hanno integrato all’ interno il bottone di follower di Twitter o altri widget.

 

Dustin Curtis, sviluppatore web, ha segnalato come un post su un blog di Twitter  dei giorni scorsi, avesse dichiarato:  ‘Raccogliamo informazioni sulle visite nel caso in cui i siti web abbiano integrato il bottone di Twitter o altri widget, analogamente a quello che tutte le altre compagnie web – incluse Linkedin, Facebook e YouTube – fanno quando sono integrate esse stesse ,nei siti web. Attraverso il riconoscimento di quali account sono frequentemente seguiti da persone che visitano siti popolari, possiamo raccomandare quegli stessi account ad altri che hanno visitato quei siti web negli ultimi 10 giorni’.

 

Curtis ha commentato: Twitter sta registrando i tuoi comportamenti. Si tratta di un’ osservazione trasparente dei tuoi movimenti e un immagazzinamento da qualche parte per un uso successivo. In questo momento, quei dati potranno dare migliori suggerimenti per gli account che magari vorrai seguire. Ma per quali altre cose potranno essere utilizzati?

 

Twitter ha chiarito che al momento in Europa non intende usare quei dati.
Comunque l’ adesione a ‘’Do Not Track’’ potrebbe alleviare queste paure. Alcuni browser come Firefox e Internet Explorer e Safari, includono l’ opzione DNT, che invia una linea di codice  ai siti indicando che l’utente non vuole essere tracciato. Ma con l’ attuale regolamentazione, è il sito web che deve rispondere e rispettare la richiesta dell’ utente. Google ha affermato che implementerà l’ opzione DNT nel browser Chrome  più avanti quest’ anno.

 

L’ annuncio dell’iniziativa coincide con la recente spinta di Twitter nel fornire un servizio più personalizzato. Twitter afferma che quando propone suggerimenti ‘su misura’ questi sono basati sulla ‘storia’ della navigazione online, non utilizza i dati per nessun altro uso.

 

‘ Come sempre, siamo impegnati nel fornire semplici e significative scelte circa le informazioni che raccogliamo per migliorare l’esperienza su Twitter’ , ha dichiarato sul blog Othman Laraki, direttore dello Sviluppo internazionale di Twitter. ‘ Per chi non vuole un Twitter personalizzato, offriamo modi per impedire la raccolta’.
Il sostegno di Twitter per l’ iniziativa è stato annunciato giorni fa da Ed Felten,  il responsabile della tecnologia per FTC, durante un incontro a New York. Il sito di microblogging ha confermato la dichiarazione di Felten via tweet: ‘Applaudiamo la leadership della Federal Trade Commission sull’iniziativa Do Not Track’.

 

Mozilla loda la mossa di Twitter in un post e evidenzia che il tasso di adozione continua a crescere in modo equilibrato:  l’  8,6% degli utilizzatori di pc il 19% degli utilizzatori di dispositivi portatili.
‘Siamo contenti che Twitter ora sostenga l’ iniziativa e che il tasso di adozione globale continua a crescere: ciò significa un grosso passo avanti per l’ iniziativa e il web’  ha dichiarato Mozilla.

 

La decisione di Twitter di aderire rappresenta un elemento di riequilibrio per l’ azienda, che è stata analizzata molto da vicino per capire se possa generare abbastanza entrate da giustificare la sua valutazione multimiliardaria.

 

Tracciare on-line attraverso i bit e codici direttamente integrati nei siti conosciuti come ‘cookies’ sostiene il modello di business di molte compagnie in rete.

 

Facebook, a causa del lancio della più grande IPO statunitense in borsa pochi giorni fa, è stato valutato a 104 miliardi di euro, in parte da investitori che credono che possa offrire agli inserzionisti una piattaforma per gli annunci altamente mirata in base agli interessi degli utenti. Google similmente genera miliardi annualmente attraverso il targeting degli annunci basati su ciò che gli utenti cercano.

 

Fra i maggiori protagonisti che hanno appoggiato l’iniziativa DNT c’è anche Yahoo, che nel marzo scorso ha annunciato che  permetterà ai consumatori, a partire da questa estate, ‘di esprimere la propria disponibilità a farsi tracciare per il targeting degli annunci Yahoo”.

 

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