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Giornali e social network in Italia, ancora un uso strumentale e parziale

I quotidiani fanno un uso strumentale di Facebook, considerandolo soprattutto un luogo per catturare lettori da portare verso il sito principale, e non sfruttano quindi le grandi potenzialità del mezzo.

 

E’ uno dei dati più rilevanti di una analisi dei rapporti fra testate giornalistiche italiane su carta (compresi settimanali e mensili) e i social network compiuta da Vincenzo Cosenza e pubblicata in tre puntate sul suo blog.

 


Se è vero che il consumo di notizie passa sempre più, anche nel nostro paese, per gli ambienti sociali della rete, in primis Facebook, i giornali di carta italiani, e in particolare i quotidiani, ‘’non dialogano con gli utenti, preferendo semplicemente condividere link agli articoli contenuti sui siti ufficiali. Solo la Gazzetta dello Sport – precisa Vincenzo Cosenza http://vincos.it/2012/04/27/le-performance-della-stampa-italiana-su-facebook-i-quotidiani/ – punta anche sulla pubblicazione di foto attraverso Facebook. Dunque al momento non sfruttano le enormi potenzialità del mezzo, come la nuova timeline che permetterebbe un racconto per immagini complementare a quello testuale’’.

 

La ricerca è stata condotta servendosi di Facebook Social Analytics di BlogMeter. Si tratta – commenta Vincos – di un potente strumento che mi ha permesso di analizzare tutte le interazioni (oltre 2 milioni) accadute in 30 giorni tra pagine ufficiali delle testate italiane e i lettori (dal 20 marzo al 18 aprile 2012).

 

Dati quantitativi e dati qualitativi

 

Il primo dato quantitativo riguarda la percentuale di testate che hanno una pagina Fb: che si attesta all’ 88% dei quotidiani, mentre scende al 48% fra i settimanali e al 51% fra i mensili.

 

Gli altri dati di carattere quantitativo riguardano il numero di fan che, per i quotidiani, mostra come La Repubblica sia riuscita ad aggregare oltre 900.000 sostenitori, seguita da Il Fatto Quotidiano con oltre 750.000, dal Corriere della Sera con oltre 670.000, dalla Gazzetta dello Sport con oltre 450.000. Nella fascia tra i 100.000 e i 200.000 si trovano L’Unità, Leggo, Il Sole 24 Ore, il Corriere dello Sport. Tra i 100.000 e i 50.000 TuttoSport, Il Mattino, il Giornale.

 

Ma – osserva Vincos – quello dei fan è un parametro che non permette di cogliere la capacità di coinvolgimento. E’ dunque fondamentale analizzare il volume di interazioni complessivamente accadute sulle singole pagine, come somma di like, commenti, condivisione di articoli, post spontanei dei fan. Anche in questo caso la Repubblica primeggia con 364.000 interazioni, pur non permettendo ai lettori di postare, seguita a ruota dal Fatto con 348.000. In terza posizione spunta Leggo con 313.905 interazioni sviluppate. Segue il Corriere della Sera con 122.754.

 

Quattro tipologie di interazione

 

A questo punto l’ incrocio del numero dei fan, delle interazioni totali (ossia la somma di like, commenti, share e post non sollecitati dei fan sulla pagina) e della numerosità delle notizie pubblicate sulla pagina Facebook (nel grafico proporzionali alla grandezza delle sfere) rendono possibile l’identificazione di 4 tipologie di quotidiani (ma lo stesso discorso vale anche per settimanali e mensili), nonché di 4 stadi della loro presenza sul social network:

– i “leaders” ossia coloro che hanno ben compreso sia come aumentare i fan che come utilizzare la pagina come spazio di conversazione e rilancio delle notizie. In questo caso Repubblica e Il Fatto Quotidiano. Entrambi hanno valori molto alti sia in termini di engagement per post (per ogni post Repubblica riesce a stimolare in media 657 reazioni dei lettori, mentre Il fatto 499) che di engagement per fan (per ogni 100 fan Repubblica stimola 34 interazioni e Il Fatto 39)

– i “fan collectors” ossia coloro che hanno pensato soprattutto a collezionare fan, ma che non sono riusciti a coinvolgerli pienamente su Facebook. Rientrano in questa categoria Il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport. Il primo riesce ad ottenere in media 441 reazioni per ogni post scritto, ma solo 15 per ogni 100 fan, quindi ha una base fan poco reattiva. La Gazzetta sviluppa 126 interazione per post e solo 5 per ogni 100 fan

– i “laggards” ovvero “ritardatari” coloro i quali hanno meno fan, ma anche minore engagement totale. La maggior parte dei quotidiani analizzati rientra in questa categoria, che mostra alcune potenzialità interessanti come quelle di TuttoSport, il Giornale, l’Unità, il Corriere dello Sport che hanno un elevato engagement per post

– gli “engagers” che non hanno tantissimi fan, ma riescono a stimolarli bene. E’ Leggo l’unico quotidiano che rientra in questo quadrante, grazie alla sua capacità di generare il massimo delle interazioni per fan ossia in media 167 per ogni cento fan e 306 interazioni per ogni notizia postata.

 

Una analisi analoga è stata condotta per i settimanali e i mensili.

 

Il Report completo comunque è qui sotto:

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