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Equo Compenso, un appello per una legge entro la legislatura

A poche settimane dalla fine della legislatura, Giovanni Rossi sollecita ‘’uno sforzo straordinario’’ e l’ impegno ad evitare che il provvedimento venga stravolto – Roberto Natale: ‘’non accetteremo che la legge finisca nel dimenticatoio’’ – Rilanciato al Festival del giornalismo giovane l’ appello per sostenere la legge

 

 

 

 

 

 

di Francesca Ferrara

 

 

 

«Ho letto e mi sono documentato e naturalmente potete usare anche il mio nome a sostegno di questa causa, del resto anche nel mondo dello spettacolo vigono leggi antiquate e sorpassate che zavorrano il lavoro di tutti». Con queste parole, l’attore Alessandro Gassman si schiera dalla parte della folta popolazione di precari e precarizzati del mondo dell’informazione e della comunicazione.

 

 

La cosa non può che farci piacere, ma si tratta solo di una spolverata di zucchero a velo che addolcisce e conforta lievemente lo stato d’animo amaro di chi attende che la Legge sull’equo compenso venga approvata prima della scadenza del mandato del governo tecnico.

 

 

Nel frattempo non manca l’ appello per la raccolta delle firme e neanche il confronto live nelle varie sedi tra cui Napoli.

 

 

«Approvare la proposta di legge sull’equo compenso entro la fine della legislatura come strumento per tutelare i giornalisti precari e lanciare un segnale positivo a tutto il mondo del lavoro». È la richiesta ribadita dalla Commissione lavoro autonomo della FNSI.

 

 

Il sindacato di categoria richiama l’ art.36 della Costistuzion e si dice «preoccupato per i possibili ritardi dovuti all’ iter della proposta di legge. C’ è il rischio che il testo venga modificato – sottolinea Giovanni Rossi, segretario generale aggiunto della Fnsi e presidente della commissione Lavoro autonomo – e debba tornare alla Camera. A poche settimane dalla fine della legislatura, serve uno sforzo straordinario ed è importante anche che il provvedimento non venga stravolto».

 

 

Da Napoli la Fnsi incassa intanto il sostegno di alcuni parlamentari campani, che assicurano il loro impegno per l’approvazione della legge in tempi rapidi. Centrale anche il ruolo dei Comitati di redazione nel tutelare il lavoro svolto dai giornalisti e quello che deve arrivare dal sindacato. Forte è la rivendicazione dei diritti da parte del Presidente FNSI: «Rivendichiamo la specificità della nostra professione – dice il presidente nazionale della Federazione della stampa, Roberto Natale – per noi non valgono le norme sui precari dettate dal ministro Fornero. Non accetteremo che la legge finisca nel dimenticatoio».

 

 

Quanto è avvenuto a Napoli è «una tappa della campagna promossa dalla Commissione Lavoro Autonomo della Federazione Nazionale della Stampa Italiana a sostegno del progetto di legge giá approvato dalla Camera dei deputati e che dal 18 settembre è messo in calendario dalla commissione Lavoro del Senato. In questa occasione é stata lanciata la sottoscrizione, da parte dei parlamentari, di un documento predisposto dalla Commissione a sostegno dei principi basilari della legge il cui scopo – é stato detto – deve essere quello di dare dignitá al lavoro giornalistico privo di contratto e tutele oggi sottoposto a condizioni, specie economiche, del tutto inaccettabili.

 

Nel corso del dibattito, infatti, varie sono state le testimonianze di giornalisti precari e autonomi riguardo alle condizioni di lavoro ed ai trattamenti economici del tutto irrisori rispetto all’impegno richiesto dall’attivitá svolta. L’incontro e’ stato promosso da Laura Viggiano, componente campana della Commissione della Fnsi, d’intesa con l’Associazione napoletana della stampa (rappresentata dal Presidente, Vincenzo Colimoro) e con il Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti (presente con il Presidente, Ottavio Lucarelli).

 

Presenti anche Paolo Russo (Pdl), Anna Maria Carloni (Pd), Teresa Armato (Pd), Nello Formisano (Idv) e Maria Fortuna Incostante (Pd). La richiesta che viene dalle organizzazioni dei giornalisti é di fare presto e bene, prima che la legislatura si concluda, prevedendo l’esclusione dai finanziamenti pubblici degli editori che non la rispettassero. L’iniziativa si é’ svolta nella sede dell’Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli ed e’ stata l’occasione per esprimere solidarietá e sostegno ad un’importante istituzione la cui sopravvivenza e’ messa in discussione da tagli e difficoltá economiche.

 

Naturalmente, durante la tre giorni del Festival del giornalismo giovane tenutosi al PAN, Youth media Days, la vicenda sull’Equo Compenso non è sfuggita ai partecipanti e ai relatori del  panel sul precariato giornalistico che hanno invitato a  sottoscrivere l’ appello e ribadito più volte l’importanza dell’approvazione della legge per iniziare a regolamentare il mercato dato il vigente e sconcertante status anarchico adottato dagli editori come tariffario di compensi secondo le loro più svariate esigenze profittevoli.

 

 

 

 

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