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Ancora forti squilibri in Usa fra investimenti pubblicitari e tempo di utilizzo dei media

Negli Stati Uniti la stampa cattura pubblicità con una percentuale quasi quattro volte maggiore di quella relativa al tempo che ad essa viene dedicata dai cittadini, mentre le due percentuali sono pressoché analoghe per la tv. Internet invece attira meno pubblicità rispetto all’ attenzione che produce e questo squilibrio diventa particolarmente rilevante nel settore del mobile dove gli investimenti pubblicitari sono per ora la decima parte della percentuale del tempo speso su di essi, come si vede molto bene dalla tabella qui accanto.

 

 

Un osservatore ottimista nei confronti della carta stampata – osserva Jeff Sonderman su Poynter –  potrebbe leggere la cosa come un segno del fatto che quotidiani e magazine restano un mezzo molto appetibile per gli investitori, nonostante il calo di lettori. Ma Mary Meeker, una nota venture capitalist, presentando la sua analisi annuale sui trend di Internet alla D10 conference, qualche giorno fa, ritiene ”inevitabile che i soldi della pubblicità seguano lo spostamento degli occhi”. Insomma ‘’è solo una questione di tempo’’.

 

Il fenomeno comunque è ben visibile dai dati della tabella qui accanto.

 

 

La questione ulteriore che si pone è: quando comincerà ad accelerare la spesa pubblicitaria sul mobile?

 

Mentre l’ audience sui dispositivi mobili aumenta velocemente, i ricavi pubblicitari per utente continuano ad essere inferiori a quelli del web su desktop.

 

Globalmente i ricavi per i media su mobile stanno crescendo rapidamente, ed è un buon segno – conclude Sonderman – anche se gran parte della crescita è trainata dalla spesa per le specifiche applicazioni piuttosto che per gli investimenti pubblicitari specifici.

 

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