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Operazione Bin Laden, il dossier Lsdi sul waterboarding

Mentre tutta la stampa mondiale riporta l’ ipotesi che alcune informazioni utili per la cattura del capo di Al Qaeda siano state ottenute con gli interroghatori ”rafforzati”, riproponiamo il Dossier da noi dedicato nel gennaio 2010 alla questione delle torture nel penitenziario di Guantanamo, con la traduzione integrale dei Memorandum del dipartimento Usa di giustizia

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Nel corso di una intervista concessa all’emittente televisiva NBC, l’attuale capo della CIA e prossimo segretario della Difesa, Leon Panetta, ha ammesso che alcune informazioni necessarie per scoprire il nascondiglio di bin Laden sono state ottenute con metodi duri di interrogatorio, compreso il “waterboarding”, il sistema di soffocamento del prigioniero con l’acqua al centro di un lungo dibattito negli Stati Uniti e ritenuto di fatto dalla maggior parte delle interpretazioni una tecnica di tortura, tanto da essere messo al bando da Obama nel gennaio del 2009, scrive ilpost.it.

L’ uccisione di Bin Laden e i suoi presunti retroscena hanno riacceso in tutto il mondo il dibattito sulle tecniche di interrogatorio messe a punto dall’ amministrazione Bush per affrontare i sospetti di terrorismo e utilizzate soprattutto nella prigione di Guantanamo.

Ricordiamo che Lsdi, insieme a ‘’Giornalismo e democrazia’’, aveva dedicato  alla questione, nel gennaio dell’ anno scorso, un ampio Dossier, pubblicando fra l’ altro, come documentazione, la traduzione integrale dei Memorandum del Dipartimento della giustizia Usa sui metodi ‘’duri’’ di interrogatorio della Cia resi pubblici da Obama.

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