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Miracolo ad Augusta (Usa), quotidiano online passa al sistema a pagamento e i lettori aumentano

E’ l’ Augusta Chronicle, giornale della Georgia, che a tre mesi dall’ introduzione del paywall ha visto crescere i visitatori del sito online del 5% – Ma è presto per capire se i ricavi reggeranno visto che il quotidiano offre 25 articoli premium gratuiti al mese e consente l’ accesso a un buon numero di materiali non premium

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Nonostante la decisione di passare all’ accesso a pagamento, un quotidiano Usa, l’ Augusta Chronicle, ha guadagnato lettori.

Lo segnala Alan D. Mutter, in una delle sue Reflections of aNewsosaur, ricordando che, come vari altri osservatori, anche lui, proprio qualche giorno fa, aveva giudicato sempre molto ardua la scelta del ‘’paywall’’ per i quotidiani.

E invece… nei tre mesi trascorsi dall’ innalzamento del ‘’muro’’, le pagine viste dell’ edizione online del giornale della Georgia sono aumentate di un buon 5%.

Secondo i dati di Omnitur, forniti da Alan English, direttore editoriale del quotidiano, il numero di pagine viste nel periodo dicembre 2010-febbraio 2011 è stato di 23,6 milioni, mentre erano state 22,4 milioni nello stesso periodo dell’ anno precedente.

Il sorprendente rialzo dell’ Augusta contrasta con il calo di quail il 50% del traffico web registrato invece al Greenville News (Sud Carolina), che – ricorda Mutter – nel luglio scorso aveva  installato un duro paywall chiedendo 2 dollari al giorno o 9,95 dollari al mese per consultare tutti gli articoli del sito. I 516.821 visitatori mensili del Greenville online del gennaio 2011 erano quasi il 47% di meno di quelli dello stesso mese dell’ anno precedente, secondo Compete.Com.

English – prosegue Mutter – attribuisce gli incrementi di traffico sul suo sito agli sforzi della redazione per aggiornare ogni ora la home page e per pubblicare più materiali di più redattori più spesso, inclusi foto-gallerie e brani di video.

“Abbiamo costruito una strategia di crescita digitale prima di decider l’ introduzione del sistema a pagamento’’, spiega English, che evita categoricamente il termine ‘’paywall’’. La decisione di lanciare una strategia a pagamento, ha aggiunto, è stata un invito a mobilitarsi per la redazione: ‘’Ci siamo detti che avremmo fatto meglio a fare quello che ci dicevamo che avremmo dovuto fare’’.

Ma, al di là di tutti i miglioramenti che English e i suoi colleghi hanno fatto nelle loro operazioni digitali – continua Mutter –, la principale ragione del fatto che il traffico non è stato intaccato dal passaggio al sistema a pagamento sembra essere la generosa quantità di contenuti che un utente può raggiungere gratuitamente prima di essere avvertito che potrebbe essere costretto a pagare.

Ecco quello che è accaduto al Newsosauro Mutter:

Mentre spiega che ogni utente ha la facoltà di leggere 25 articoli ‘’premium’’ al mese prima che scatti l’ obligo di pagamento, il Chronicle offre però dozzine di altri articoli non-premium visibili senza limitazioni. Mutter ha visto 21 pagine prima che una scritta mi avvertisse che io avevo ancora solo 5 pagine gratuite di articoli premium. E’ impossibile capire prima quali articoli siano premium e quali no, ma English considera questo aspetto una cosa in più, non un problema.

Il Dallas Morning News, al contrario, identifica facilmente gli articoli premium sul suo sito web ma dà pochi articoli gratis prima di avvertire i visitatori che l’ accesso costa 2,31 dollari alla settimana o 9,24 dollari al mese. Questo approccio un po’ duro, che puntava evidentemente a costruire un robust flusso di ricavi dagli abbonamenti, ha probabilmente intaccato in maniera considerevole il traffico sul sito web.

Dato l’ ampia quantità di contenuti gratuiti disponibili sull’ Augusta Chronicle, è difficile – rileva Mutter – immaginare quanti abbonamenti il giornale riuscirà ad acquisire. Sebbene English non abbia voluto rivelare quanti ne siano stati venduti, ha accennato a ‘’un paio di centinaia di sottoscrittori nei primissimi giorni’’ , con un numero di abbonamenti giornalieri fra i due e gli otto’’.

Il costo dell’ abbonamento è di 6,95 dollari al mese per il solo accesso all’ edizione  digitale e di 2,95 dollari al mese se sei già abbonato all’ edizione cartacea.

Basandosi sui dati attuali e supponendo un numero costante di iscrizioni per ciascun giorno dell’ anno, per 12 mesi, I ricavi annuali del sistema di pagamento potrebbve andare da circa 43.000 dollari (per due abbonati) a 173.000 (per otto sottoscrittori giornalieri).

Se il giornale ha un numero di pagine viste abbastanza alto da attirare un flusso pubblicitario in grado di soddisfare la domanda, i ricavi da abbonamenti potrebbero apparire sufficienti per sostenere da uno a quattro addetti in più in redazione.

E’ presto per dire se il Chronicle ce la possa fare a sostenere un ritmo di due nuovi abbonamenti al giorno – conclude Mutter -. E le pagine viste probabilmente caleranno quando il giornale ridurrà il numero di pagine gratuite consentite, cosa che, secondo English, dovrebbe avvenire presto.

“Non voglio trarre conclusioni eccessive da questi dati – avverte -.  Siamo ancora troppo all’ inizio del gioco e stiamo ancora mettendo a punto la nostra strategia. Ma siamo contenti di far parte di un movimento di persone che puntano a dare valore ai contenuti prodotti da giornalisti professionisti. Averli regalati per tutti questi anni è stato un errore’’.

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