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Giornalisti nella ruota del criceto

Il Rapporto pubblicato qualche giorno fa dalla Federal Communications Commission sullo stato dei media negli Stati Uniti utilizza il neologismo ‘’hamsterization’’ (cricetizzazione) per illustrare i nuovi meccanismi di produzione in molte redazioni dopo l’ avvento del digitale – ‘’Mentre un tempo veniva apprezzato il lavoro di approfondimento, ora gli incentivi vanno a quei lavori che possono essere fatti velocemente e producono un sobbalzo al traffico web’’ – Un articolo di Arstechnica

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Fra i tanti spunti che la Rete segnala in relazione al Report pubblicato qualche giorno fa dalla FCC, uno sembra particolarmente curioso, non foss’ altro che per la definizione utilizzata, quella di ‘’hamsterization’’ of American journalism.

La ‘’cricetizzazione’’ del giornalismo americano fa riferimento ai nuovi meccanismi di produzione all’ interno delle redazioni nell’ epoca digitale.

La buona notizia di questa convergenza online, sostiene il Rapporto – secondo Matthew Lasar, di  Arstechnica.com -, è che consente al giornalista della carta stampata di produrre versioni brevi e lunghe degli articoli, la cui versione web può essere continuamente aggiornata con lo sviluppo della videnda.

Ma ‘’queste responsabilità addizionali – che impongono di imparare le nuove tecnologie che consentono di farlo – consumano tempo e hanno dei costi. In molte redazioni quindi il vecchio giornalismo del consumare le suole delle scarpe – quello per cui il cronista va per le ‘strade’ a parlare con la gente o le fonti dei vari uffici pubblici – è stato a volte soppiantato dalle ricerche su internet’’.

Ecco, questo processo a ciclo continuo in molte redazioni sembra analogo al proverbiale esercizio che facciamo fare ai criceti nelle nostre case.

L’ osservazione – ricorda Arstechnica – era stata fatta per la prima volta da Dean Starkman in un articolo sulla Columbia Journalism Review intitolato “The Hamster Wheel.”

La “Hamster Wheel” (la ruota del criceto) non si riferiva alla velocità, come spiega (nella citazione riportata dal Report) Starkman: ‘’E’ movimento per il movimento…quantità senza riflessione. E’ panico della notizia, mancanza di disciplina, incapacità di dire no’’.

I giornalisti lamentano che ‘’mentre un tempo nelle redazioni veniva apprezzato il lavoro di approfondimento, ora gli incentivi vanno a quei lavori che possono essere fatti velocemente e producono un sobbalzo al traffico web’’.

‘’Nessuno di loro viene fatto per abbassare il livello, ma nei fatti è così – osservava Starkman -. Ecco, la ‘ruota del criceto’ sono le indagini che non sono state fatte, un buon lavoro lasciato a metà, un servizio pubblico non compiuto’’.

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