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Data journalism: uno sguardo creativo sui numeri

In una intervista a Owni.fr Catherine Mulbrandon parla di ‘’Income’’, un progetto di analisi approfondita dei redditi dei cittadini Usa, presentato e finanziato, con grande entusiasmo, attraverso una piattaforma di crowdfunding – A 8 giorni dalla scadenza, i sottoscrittori erano 246, per un ammontare di 10.907 dollari, contro i 6.000 dollari chiesti  – ‘’Una buona parte dell’ informazione economica viene creata dal governo, ma l’ amministrazione non ha nessun motivo per fornirla al pubblico in maniera comprensibile. I media si concentrano prevalentemente sull’ attualità e vari gruppi di ONG presentano spesso i dati in maniera parziale e orientata’’

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Una delle grandi promesse del Data journalism è riuscire a scavare nei dati, trarne un senso e scoprire quello che una situazione o un avvenimento possono in realtà nascondere. Ma, a parte alcune testate che lavorano in questo campo, non sono molti i pionieri in possesso di progetti entusiasmanti.

Uno di questi, secondo Owni.fr, è il progetto chiamato  Income (reddito), messo a punto da Catherine Mulbrandon, che ha studiato economia, ha lavorato nella finanza e ha aperto quattro anni fa Visualizing Economics. I dati raccolti sul sito coprono l’ arco di alcuni decenni e si riferiscono a diversi argomenti, come ad esempio i prezzi nel settore immobiliare, i cicli economici, l’ inflazione, che l’ autrice cerca di rendere comprensibili per i comuni internauti.

Col progetto ‘’Income’’, Mulbrandon tenta di visualizzare i guadagni degli americani, affrontando l’ argomento da varie angolazioni.

Per finanziarlo, ha utilizzato Kickstarter, una piattaforma su cui possono essere presentate delle idee agli eventuali finanziatori.

Catherine Mulbrandon ha trovato il suo spazio. La somma necessaria al lancio del progetto, 6.000 dollari, è stata superata già da tempo. I suoi mecenati continuano a donare: oggi, a 8 giorni dalla scadenza, i sottoscrittori erano 246, per un ammontare di 10.907 dollari.

Vista nel quadro della situazione attuale del giornalismo – osserva Mirko Lorenz su Owni – questa esperienza mostra a qual punto ‘’Income’’ risponda a un bisogno e fornisca quelle informazioni che numerosi utenti desiderano.

Ecco l’ intervista che Lorenz ha fatto a Catherine Mulbrandon.


D – Prima di tutto complimenti per il tuo progetto. Sei stata sorpresa dall’ entusiasmo con cui è stato accolto?

R- Al di là del desiderio di trovare finanziamenti per il progetto, volevo verificare  se era giusta la mia idea secondo cui un gruppo di persone (docenti, addetti finanziari, giornalisti, blogger politici, appassionati di infografia) sarebbe stato d’ accordo nel pagare per delle versioni cartacee o delle copie in alta definizione del mio lavoro.

Da dove è venuta l’ idea di cominciare questo blog?

Ho lavorato per diversi anni nella finanza e ho visto che molto spesso i clienti hanno bisogno di informazioni economiche di base per comprendere l’ ambiente finanziario. Cosa che mancava nettamente nella copertura giornalistica dell’ economia. All’ università Carnegie Mellon ho creato una serie di poster sull’ economia Americana per la tesi e ho deciso di continuare questo lavoro dopo la laurea, attraverso il blog.


I guadagni sono un argomento importante per tutti. Come mai quello che voi pensate di fare non è già stato fatto da altri?

I redditi erano stati uno dei temi dei miei tre primi poster, nel 2004. Allora c’ erano pochissime visualizzazioni su quell’ argomento ma la questione è diventata col passare del tempo sempre più popolare. Spesso le infografie rappresentano spesso le ineguaglianze presenti ma non le situano in un contesto storico più ampio, considerando ad esempio le modifiche strutturali dell’ economia. E a questo punto ho avuto l’ idea di far convergere in uno stesso spazio tutte le informazioni sui redditi che si possono trovare.


Come descriveresti il lavoro che fai? Uno sguardo creativo sui numeri? Scavare più in profondità?

Molti cercano di definire il mio lavoro. Io penso che una combinazione di design dell’ informazione e di data-journalism è la definizione migliore che sdi potrebbe trovare per quello che faccio.


Il tuo progetto si concentra su un aspetto dell’ informazione quotidiana che non è ben seguito: aiuyare il pubblico a visualizzare iol contesto dei cambiamenti economici che ci riguardano. Perché ci sono così pochi siti web che si dedicano alla questione dei dati di lungo periodo? Non se ne dovrebbe parlare un po’ dovunque?

Ritengo che il problema sia che nessuno paga per questa cosa. Il governo? I quotidiani e le riviste? ‘’Una buona parte dell’ informazione economica viene creata dal governo, ma l’ amministrazione non ha nessun motivo per fornirla al pubblico in maniera comprensibile. I media si concentrano prevalentemente sull’ attualità e i vari segmenti di ONG presentano spesso i dati in maniera parziale e orientata’’.


Ultima domanda: hai scoperto qualche fatto gustoso nel tuo lavoro su Visualizing Economics, o nel nuovo progetto che stai curando?

Quando ho cominciato a dedicarmi alle diseguaglianze nei redditi ho pensato che gli amministratori delegati delle grandi aziende e le star dello spettacolo fossero quelli meglio pagati, visto che guadagnavano 20,50 o 100 milioni di dollari all’ anno. Somme che erano difficili da immaginare. Quando ho spostato più oltre l’ indagine mi sono accorta che alcuni manager di fondfi speculative guadagnavano più di un miliardo di dollari all’ anno. Qualche tempo fa ho visto che il manager di fondi di investimenti meglio pagato intascava 5 miliardi l’ anno.

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