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Le agenzie di stampa e l’ “abbastanza buono”

La decisione della CNN di ‘scaricare’ l’ Associated Press potenziando i propri servizi interni di produzione giornalistica segna l’ avvio di un nuovo rapporto fra le grandi testate e le grandi agenzie? – Su Followthemedia una riflessione di Philip Stone, per 30 anni giornalista di agenzia – “Con le notizie diventate una merce così a buon mercato, qualche imprenditore intelligente ora dovrebbe costruire un grande magazzino a Bangalore e riempirlo di persone che monitorano i siti di informazione di tutto il mondo. Potrebbe facilmente produrre quell’ “abbastanza buono” per tutti di informazione regionale e internazionale dai materiali accessibili online. Naturalmente è chiaro che le agenzie di stampa che hanno personale sul luogo saranno le prime sul piano delle notizie, ma se non te la devi vedere con la comunità finanziaria o non hai un canale di informazione 24 ore su 24, arrivare primi non è importante come si potrebbe pensare. I costi bassi in questi giorni contano molto ed è per questo, per esempio, che molti giornali degli Stati Uniti in vari stati hanno costituito un loro proprio servizio cooperativo di produzione e raccolta di informazione come uno strumento per risparmiare soldi sui costi del servizio dell’ AP”

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Are News Agencies Worth It?
di Philip M. Stone
(da Followthemedia.com)

La CNN ha scaricato l’ Associated Press alla fine di giugno, sostenendo che preferisce utilizzare quei soldi per accrescere e migliorare la propria produzione giornalistica interna. Aveva fatto lo stesso con la Reuters nel 2007, accordandosi però recentemente con l’ agenzia per le breaking news. E inoltre ha anche il notiziario della France Press in inglese.

Insomma per quanto riguarda il servizio ultime notizie la CNN non si è mai sbarazzata della Reuters. Molto spesso sulle breaking news i presentatori dell’ emittente citano reuters.com come fonte delle notizie. Ed è chiaro che i redattori della CNN fanno un monitoraggio continuo dei siti d’ informazione dell’ Associated Press e delle altre agenzie. E se molte notizie su cnn.com vengono attribuite alla “redazione online della CNN”, in realtà si tratta del tradizionale modo di dire che nasconde solo una parziale riscrittura di notizie provenienti da altre fonti. Anche se l’ emittente lavora anche su materiale fondato sui propri programmi.
Ciò riporta alla mente quanto succedeva nel Regno Unito – con i giornali che riscrivevano il primo paragrafo di qualche servizio di agenzia firmandolo però “dalla nostra redazione esteri”. In quel periodo il problema non era tanto il costo delle notizie di agenzie, quanto piuttosto la volontà dei direttori di far credere ai propri lettori che tutti i contenuti provenivano da fonti proprie e Dio non voglia che si dovesse fare affidamento su qualcun altro! Fu solo quando le agenzie, con in testa la Reuters, cominciarono a ribellarsi a Fleet Street minacciando di tagliare i servizi se i giornali non si fossero attenuti strettamente ai contratti che i giornali inglesi hanno cambiato le loro abitudini. Oggi tra l’ atro nessun quotidiano si sognerebbe di parlare di “redazioni estere” quando più o meno tutto il settore è in esubero!

Con le notizie diventate una merce così a buon mercato, qualche imprenditore intelligente ora dovrebbe costruire un grande magazzino a Bangalore e riempirlo di persone che monitorano i siti di informazione di tutto il mondo. Potrebbe facilmente produrre quell’ “abbastanza buono” per tutti di informazione regionale e internazionale dai materiali accessibili online. Naturalmente è chiaro che le agenzie di stampa che hanno personale sul luogo saranno le prime sul piano delle notizie, ma se non te la devi vedere con la comunità finanziaria o non hai un canale di informazione 24 ore su 24, arrivare primi non è importante come si potrebbe pensare. I costi bassi in questi giorni contano molto ed è per questo, per esempio, che molti giornali degli Stati Uniti in vari stati hanno costituito un loro proprio servizio cooperativo di produzione e raccolta di informazione come uno strumento per risparmiare soldi sui costi del servizio dell’ AP.

E non dovrebbe essere troppo difficile fare la stessa cosa con il fotogiornalismo, visti tutti i citizen journalist felici di consegnare i loro scatti a costo zero. La qualità dei pixel delle fotocamere elettroniche è ora buona quanto basta e il web consente di spedire il materiale. Certo,le grandi agenzie avranno una qualità migliore e probabilmente saranno in prima fila e nelle posizioni migliori per seguire gli eventi, ma è davvero così importante – in questo periodo vale davvero la pena rispetto ai tanti soldi che questo comporta? I video sono un osso più duro da rodere. Skype viene usato ovunque, ma la qualità dei cellulari lascia ancora molto a desiderare. E per ora questo sarà l’ unico settore in cui le agenzie avranno il pieno dominio.

L’ “abbastanza buono” è stato per noi per lungo tempo un buon criterio per scegliere una fonte di notizie. Il sottoscritto, che ha lavorato per le agenzie di stampa per 30 anni, non ha ancora dimenticato il commento di un ex cliente sul perché non sceglieva un nostro servizio particolare, che era molto costoso. “Phil, non c’è dubbio che il vostro servizio è meglio, molto meglio di quello che usiamo ora. Ma ti dico che per le nostre esigenze quello che abbiamo ora è abbastanza buono. ”

Se la CNN ha immaginato una via per risparmiare, continuando a rimanere nella legalità delle norme sul copyright, riuscendo a fornire ai propri spettatori a livello internazionale e alla propria audience online un notiziario “abbastanza buono” e spostando quelle risorse sui propri settori di produzione dell’ informazione, questo può valere benissimo non solo per loro ma anche per gli altri.

Le agenzie di stampa stanno per ritrovarsi in sempre più numerose situazioni di “abbastanza buono”. In Germania, per esempio, la DPA è in lotta con la DAPD (un’ altra improtante agenzia di stampa tedesca, ndr), che l’ anno scorso ha acquistato il servizio AP in lingua tedesca. DPA ha una rete di corrispondenti esteri; la DAPD si appoggerà sul notiziario di lingua inglese dell’ AP per l’ informazione dall’ estero. Il grande gruppo WAZ ha annullato l’ anno scorso il contratto con la DPA, mentre Axel Springer lo ha mantenuto ma ha abbandonato la DAPD.

La verità è che è sempre difficile eliminare fonti di notizie su cui vi siete basati per tanto tempo. Se le direzioni aziendali chiedessero alle redazioni, queste vorrebbero mantenere quello che già hanno, soprattutto se è il servizio migliore.

Gli aspetti finanziari hanno sempre svolto un ruolo importante nel processo decisionale, ma la direzione editoriale ha sempre preteso di fare la sua parte. Nell’ ambiente economico di oggi, tuttavia, questo desiderio di parte editoriale non può conservare il peso che aveva una volta, lasciando quindi l’ “abbastanza buono” come il punto di riferimento per molti.

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