Grandi sinergie fra gli editori norvegesi per sfruttare al meglio iPad e e-reader

NorvegiaCirca 160 giornali e riviste, 180 siti web e una quindicina di radio e televisioni norvegesi hanno costituito una Associazione per  realizzare una piattaforma comune e sperimentare nuove forme di modelli economici – Crisi della pubblicità e boom del social networking

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Circa 160 giornali e riviste, 180 siti web e una quindicina di radio e televisioni norvegesi hanno deciso di unire le forze e lavorare insieme per approfittare meglio delle opportunità offerte dai lettori elettronici tipo iPad.

Lo annuncia Mediawatch.afp, spiegando che gli editori hanno costituito una Associazione dei media norvegesi  (MBL) per realizzare una piattaforma comune, capire meglio la posta in gioco e sperimentare varie ipotesi per trovare i migliori modelli economici legati a questo nuovo supporto, come ha spiefato a Afp Geir Eugen, il direttore dell’ associazione.

In Norvegia i media hanno subito l’ anno scorso un calo del 25% della pubblicità “display” e un aumento del 25% di quella “search”, che però rende molto meno.

MBL realizzerà un data base congiunto dei contenuti e una serie di filtri, dei modelli di conversione dei file nei differenti standard di e-reader e di RDM.

Il più grande gruppo editoriale del paese, VG, fa parte del progetto, ma non Schibsted, che lancera invece una sua personale “edicola” digitale. E anche il gruppo scandinavo Bonnier, che sta sviluppando un proprio format, Mag+, gioca da solo.

Grandi consumatori di stampa, i norvegesi leggono ogni giorno generalmente due quotidiani (uno nazionale e uno locale). Ma, con le banche, i media sono uno dei settori malati del paese e sono impegnati nella riduzione dei costi, sulla scia del gruppo Schibsted, che ha appena varato un piano di risparmi globali del 10%.

Nel campo dell’ online, i progetti di instaurare il pagamento dei contenuti sono per il momento congelati perché nessuno sa veramente se sia una strada percorribile.

Infine i media sociali sono anche qui in pieno boom – continua Mediawatch -: la Norvegia è uno dei paesi del mondo più attivi su Facebook, a tal punto che gli adolescenti, frustrati dal fatto che si incrociano sempre più spesso con i genitori, stanno cominciando a migrare in massa verso una piattaforma locale, Nettby, gestita da… un media tradizionale, VG !