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Una tassa sugli accessi alla Rete per sostenere una informazione di qualità

Secondo la proposta, che gira nei corridoi di Libération, una sorta di tassa sull’ informazione gratuita, imposta agli internauti dai fornitori di accesso, potrebbe contribuire a mantenere delle redazioni in grado di produrre giornalismo di qualità

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Una ‘’tassa’’ generalizzata sulla fornitura di accessi alla rete per finanziare le redazioni. La proposta sta girando nelle stanze di Libération, come segnala Emmanuel Parody sul suo blog, ecosphere, e ipotizza una tassazione sull’ informazione (gratuita) che la rete offre e i cui ricavi andrebbero distribuiti alle varie testate a seconda del numero di accessi ai rispettivi siti. Obbiettivo? Fornire risorse per contribuire a mantenere delle redazioni in grado di produrre giornalismo di buona qualità.

Sotto la guida di Laurent Joffrin, amministratore delegato, Libé (che fa capo a Edouard de Rothschild) vorrebbe riunire gli editori della stampa e dei siti Internet ‘’per chiedere ai fornitori di accesso (per la Francia Orange, Free, e altre aziende di comunicazione,ndr) di aggiungere sulle bollette per i loro abbonati al web una somma forfettaria di qualche euro: il costo dell’ informazione gratuita’’, racconta Parody, che cita una dichiarazione di Joffrin: ‘’Si tratta di rettificare gli attuali flussi di danaro a favore delle redazioni, che sono gli ausiliari del buon funzionamento della democrazia’’.
I fondi raccolti in questo modo verrebbero ripartiti fra le testate in funzione della loro audience e dell’ ampiezza della redazione. ‘’Sulla base dello stesso principio, il sistema di finanziamento del cinema in Francia ha salvato il settore e ermesso il suo sviluppo’’, rileva il PDG di Libération.

’’Questa idea, che non è stata evocata nel corso degli Stati generali della stampa e che resta ancora a livello confidenziale nei corridoi di Libération, si basa – spiega Parody – su un meccanismo analogo a quello della famosa ‘licenza globale’ , proposta invano dal Partito socialista in contrasto con la legge Hadopi sul diritto d’ autore. Se non si vede niente che possa frenare l’ entusiasmo degli editori della stampa, i fornitori di accessi a internet e le potenti associazioni degli internauti non dovrebbero vedere di bon occhio l’ arrivo di una nuova tassa’’.

Dietro questo progetto, comunque, una realtà: la stampa fatica a mantenere delle redazioni di qualità, che nel caso dei grandi quotidiani raggiungono anche alcune centinaia di persone. Sebbene da tempo radicate sul web – aggiunge Parody – i quotidiani non riescono a rendere redditizie le loro attività online (salvo le Monde) e, a parte qualce eccezione (Le Parisien, L’Equipe, La Croix), le grandi testate sono in deficit. ‘’A lungo termine, l’ obbiettivo, per Laurent Joffrin, né più né meno, è consentire una informazione di qualità, basata su delle inchieste approfondite, delle redazioni solide e dei mezzi finanziari adeguati’’.

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