L’ Europa sconfessa Sarkozy, ma resta aperta la questione della neutralità della Rete

hadopi Come aveva preannunciato qualche giorno fa Daniel Cohn-Bendit, il Parlamento europeo ha votato un emendamento che mette in questione la legge francese ‘’Hadopi’’ (‘’tre avvertimenti e sei fuori dalla rete’’), anche se resta tutta aperta la partita della neutralità della rete – Intanto a Parigi è scontro sulle posizioni filo governative di alcuni importanti artisti francesi

———-

Come aveva preannunciato qualche giorno fa Daniel Cohn-Bendit (vedi Lsdi, L’ Europa cancellerà la legge Hadopi), il Parlamento europeo ha votato un emendamento che mette in questione la legge francese ‘’Hadopi’’ (‘’tre avvertimenti e sei fuori dalla rete’’).

‘’Un pugno politico a Nicolas Sarkozy e ai suoi aspiranti emuli italiani’’, lo definisce Raffaele Mastrolonardo su Visionpost, sferrato con un emendamento al Pacchetto Telecom, il disegno di legge che dovrebbe riordinare il settore delle telecomunicazioni in Europa. L’ assemblea, a larghissima maggioranza, ha detto sì all’emendamento 138/46, proposto da Sinistra e Verdi, che rafforza i diritti dei cittadini online, imponendo infatti un provvedimento esplicito di un tribunale per poter disconnettere un utente da internet. Non basta la decisione di un’autorità amministrativa come previsto invece dalla legge francese Hadopi ("tre avvertimenti e sei fuori"), fortemente voluta da Sarkozy.

Bocciata lo scorso mese dall’Assemblea Nazionale francese e riproposta in questi giorni, il provvedimento ha tanti ammiratori nel resto del continente, Italia compresa.

Resta comunque aperta la partita della netralità della Rete – osserva Mastrolontrado -, visto che ‘’ la felicità per lo scampato pericolo non può far dimenticare che il parlamento ha dato il via libera al maxi-emendamento Harbour, che consente ai fornitori di connettività di monitorare il traffico e imporre restrizioni alle attività online degli utenti. Una decisione – attenuata in parte da una modifica voluta dalla Sinistra Unita Europea – che permette ai singoli stati di varare legislazioni che violano la cosiddetta neutralità della rete. E’ il principio tecnico fondante di internet: stabilisce che ogni contenuto che passa nel network deve essere trattato allo stesso modo. «E’ una questione su cui è più difficile costruire una battaglia politica», ammette De Martin.

Intanto lo scontro sulla legge Hadopi registra una forte polemica sulle posizioni di alcuni noti artisti francesi di sinistra –  Pierre Arditi, Juliette Gréco, Maxime Le Forestier, Bernard Murat, Michel Piccoli -, che in una lettera a Martine Abry si dissociano dalle posizioni degli oppositori della legge e prendono nettamente le distanze dal Partito socialista.

‘’Rappresentavate la resistenza alla deregolamentazione, alla legge della giungla e del più forte che uccide la diversità culturale – scrivono i cinque artisti -. Ormai invece, per effetto di una strana ironia della storia, siete diventati gli avvocati del capitalismo sfrenato contro i diritti degli artisti nell’ era digitale.

Ricordatelo – proseguono i cinque -. Il diritto d’ autore è un diritto dell’ uomo. Non è perché i dirigenti delle nuove multinazionali portano i jeans o le tee-shirt che la loro durezza e la loro cupidigia sono minori. Per essere ‘’cool’’ in apparenza, il capitalismo digitale non è meno selvaggiamente predatore! Eraclito ce lo insegna: ‘Il popolo deve combattere per le sue leggi oltre che per le sue mura’ ‘’.   

La lettera ha provocato varie reazioni di condanna, fra cui quella di Acrimed, un Osservatorio critico sui media.

‘’In nome del rifiuto di un ‘ordine puramente mercantile’ – ribatte Acrimed in una lettera di replica ai cinque artisti -, voi difendete una legge che ha come obbiettivo proprio quello di salvaguardarlo. In nome della protezione del debole contro il forte, voi sostenete una legge che protegge i forti contro i deboli: i forti, cioè le ‘majors’ (e una minoraza di artisti, fra cui voi stessi); i deboli, e cioè gli artisti i cui diritti d’ autore, alle percentuali che concedono loro le ‘majors’, ammontano a una manciata di noccioline, e gli internauti che non hanno un euro.

In nome della vostra conoscenza superficiale della legge, voi pensate che la Hadopi minaccia il capitalismo digitale degli ‘operatori delle Telecomunicazioni’, mentre invece colpisce solo gli internauti.

In nome della difesa del diritto d’ autore – continua Acrimed -, ignorate con superbia che per garantirlo ci sarebbero altre strade divers da quelle seguite da una legge allo stesso tempo repressiva e retrograda, liberticida e inefficace.

In nome di questa stessa difesa, preferite ignorare le minacce che questa stessa legge fa pesare sui  diritti d’ autore dei giornalisti’.