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Con la crisi crescono in Russia anche i media di argomento economico

La crisi mondiale ha avuto un grande impatto sulle necessità informative dei russi per quanto riguarda l’ambito economico e finanziario – E il passaparola, secondo una ricerca recente, risulta più affidabile dei media ufficiali – Ma continua a crescere anche l’ uso della rete

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Da un sondaggio realizzato da Profi Online Research e Qualitel Data Services nei mesi scorsi nelle maggiori città russe emerge che la maggioranza della popolazione reperisce le informazioni dai programmi televisivi e da Internet. ED è stata riscontrata anche una tendenza alla crescita dell’ interesse dei russi verso la stampa economica.

Lo studio ha confermato che la televisione rimane il mezzo di comunicazione più potente: per l’88% degli intervistati la fonte principale delle informazioni sull’argomento è il piccolo schermo. Circa il 75% utilizza Internet per tenersi aggiornato.

Ma gli esperti che hanno condotto l’ indagine hanno notato che la modalità di trasmissione delle informazioni che più influenza la conoscenza dei russi sulla crisi è la trasmissione diretta: quasi due terzi degli intervistati hanno infatti dichiarato che molte delle loro informazioni derivano dai racconti di amici, parenti e conoscenti.

Per il presidente della holding Romir, comunque, non si possono mettere sullo stesso piano fonti informative come la televisione e l’opinione di amici e conoscenti. “Mi sembra che una classificazione di questo tipo non sia affatto corretta. Il punto è che le persone hanno fatto l’ abitudine a quello che dicono i media della crisi e hanno iniziato a rapportarsi in maniera più critica con le loro informazioni. Quello che noi riceviamo attraverso il passaparola è per noi molto più credibile. Quando veniamo a sapere che la crisi ha coinvolto direttamente uno dei nostri conoscenti, capiamo che essa è qualcosa di vicino e concreto”.

Con questa crisi si è iniziata ad osservare una tendenza alla crescita dell’interesse dei russi verso la stampa di settore economico.

Se prima della crisi il 35% degli intervistati non leggeva questo genere di pubblicazione, ora la percentuale è scesa al 32%. Coloro che hanno iniziato a manifestare un certo interesse verso questo tipo di media sono cresciuti dal 62 al 68%.

Anche ARTT (Associazione russa distributori stampa) riscontra la crescita della richiesta di pubblicazioni informativo-analitiche e di stampo economico. Aleksandr Os’kin, amministratore di ARPP ha dichiarato che sono cresciute la domanda di pubblicazioni di carattere informativo-analitico e la loro tiratura.

In compenso è calata la domanda di pubblicazioni economiche specialistiche, rivolte agli operatori del settore.

Nel corso dell’ inchiesta si è evidenziata un’ altra interessante tendenza: la schiacciante maggioranza dei partecipanti (82%) ancora prima della crisi usava siti informativi della rete. Con la crisi finanziaria questa percentuale è cresciuta ancora del 6%.

Stando alle dichiarazioni di Elena Smirnova, direttore Business Development di Profi Online Research, una tale attenzione per questa fonte informativa è dovuta, presumibilmente, al fatto che nel Runet (l’ internet russo) non si siano ancora strutturate tecniche di controllo sui processi comunicativi.

Questo fa sì che, a differenza di televisione e radio, si possano trovare informazioni non orientate dal contesto ideologico.

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