”Il fotogiornalismo non deve morire”

Su Poterefotografico un nuovo allarme sulla crisi del settore – ‘’Tutti i giornali che fino a qualche anno fa davano spazio al reportage fotografico hanno chiuso i battenti o hanno cambiato genere’’ – Un progetto per aiutare il fotogiornalismo

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‘’Se le cose continuano così sarà impossibile che nasca una nuova generazione di fotoreporter. Ma su un fatto, credo, noi tutti siamo d’accordo: il Fotogiornalismo non può e non deve morire’’.

L’ allarme è al centro di un editoriale su Poterefotografico, Let’s save Photojournalism, in cui Pino Granata affronta il problema della crisi del settore e chiede un impegno da parte di tutte le persone sensibili alla questione.


Scrive, fra l’ altro, Granata:

‘’E’ come se la cultura oggi non producesse più giornalisti o scrittori. Tutti i giornali che fino a qualche anno fa davano spazio al reportage fotografico hanno chiuso i battenti o hanno cambiato genere. Non elenco le testate perchè sarebbe troppo lungo e doloroso farlo. Sta di fatto che oggi quando ricevo fotografi di talento, si ce ne sono ancora, che mi mostrano il risultato delle loro fatiche, mi viene il magone. Mi sforzo di pensare a quali giornali proporre queste immagini e malgrado gli sforzi non me ne viene in mente nessuna. Ad essere sinceri, di giornali che pubblicano buoni servizi qualcuno c’è ancora, ma è impresa quasi impossibile arrivare ad avere il privilegio di mostrare i servizi alle varie redazioni’’.

Troppo catastrofico?

‘’Credo che sia un fatto inevitabile – sostiene Granata -, ma sull’essere propositivo qualche cosa voglio fare. E’ infatti mia intenzione attivare le poche conoscenze politiche che ho e voglio discutere con loro il progetto affinché il governo , le regioni , i comuni, e perchè no, anche le case editrici di giornali e di libri che si attivino per aiutare il settore che deve assolutamente sopravvivere in quanto una delle più importanti realtà culturali di oggi. Spero che nel frattempo altri, che sicuramente hanno più influenza di me, si attivino perseguendo il mio stesso fine’’.