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Russia: operazione Memorial, come cercare di cancellare il passato stalinista

Venti anni di lavoro storico sugli anni del Terrore sovietico sono stati requisiti e sequestrati dalla polizia a Pietroburgo nella sede di Memorial, la storica ong per i diritti umani fondata nel 1989 – Un approfondimento della vicenda e delle difficoltà che incontrano le ong in Russia (nella foto, tratta da Lettera22: Irina Flige del Centro studi storici)

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di Valentina Barbieri

Il 4 dicembre Stalin avrà tirato un sospiro di sollievo.

Decine di hard disk sulla storia del regime sovietico sono stati requisiti ad una ong e finalmente sono in mani fidate, quelle della polizia.
“Memorial” è una delle più autorevoli ong in Russia, che si preoccupa di mantenere viva la memoria dei crimini staliniani. Il compito di conservare la memoria storica in Russia ricade soprattutto sulle organizzazioni di questo tipo, che a differenza dello stato non hanno interesse in una visione funzionale della storia. A testimoniare la validità di questa associazione basti citare la ripetuta candidatura al premio Nobel per la pace.

Il 4 dicembre nella sede di S.Pietroburgo di “Memorial” entrano dei poliziotti a viso coperto armati di manganelli che iniziano a perquisire gli uffici. È mezzogiorno e nella sede si trovano quattro persone, a cui viene impedito il contatto con l’esterno.

Mezzora più tardi una delle attiviste bloccate all’interno riesce a chiamare la sezione moscovita di “Memorial” e a dare le prime, fondamentali informazioni.

Gli altri collaboratori, costretti all’esterno, cercano di raggiungere i colleghi ma il gruppo di energumeni impedisce loro il passaggio; lo stesso trattamento tocca ai due avvocati chiamati dall’associazione per testimoniare la violenza.

I membri dell’ong, nell’impossibilità di intervenire, chiamano la polizia, comunicando che nell’ufficio dell’organizzazione sono entrati dei “banditi” a viso coperto che impediscono loro di entrare.

Alle 13:30 arriva un rappresentante della polizia distrettuale che prova, senza risultato, ad entrare in contatto con le persone all’interno.

Giungono altri rinforzi che spiegano però di non essere autorizzati ad intervenire.
Verso le 15 finalmente viene chiarita la motivazione delle operazioni. Dalla finestra della sede gli “ostaggi” riescono a far passare il mandato di perquisizione, che si rifà all’indagine sulle pubblicazioni del giornale “Novyj Peterburg”.

“Novyj Peterburg” è una testata a cui l’anno scorso il Ministero della Cultura russo ha inflitto due sanzioni, una per l’articolo di Andrej Andruščenko “Perché vado alla marcia dei disobbedienti“ e l‘altra per l’articolo di Konstantin Černjaev “Ecco il vero candidato”, in cui l’autore fa alcune considerazioni critiche sul deputato della Duma Rodinov, capo prima dello stato maggiore della difesa e poi ministro della Difesa.

Dopo la pubblicazione degli articoli incriminati, il giornale è stato chiuso ed è stato arrestato il giornalista Andrej Andruščenko, poi rilasciato.

Nel corso di questa indagine gli inquirenti sarebbero entrati in possesso dell’informazione che “Memorial” avrebbe finanziato il “Novyj Peterburg”, versione negata sia dai rappresentanti del giornale che da quelli dell’organizzazione.

Una delle ipotesi sostenuta da vari membri di “Memorial” è che in realtà la perquisizione sia stata una “dimostrazione punitiva” per la proiezione in questo ufficio, circa un mese fa, di un film vietato in Russia: “La rivolta. L’affare Litvinenko” (l’ex agente del Kgb avvelenato a Londra, ndT).

Il direttore del reparto d’indagine Pavel Vymenec ha però smentito con forza le dichiarazioni, definendole “non corrispondenti alla realtà”.
Dal mandato risulta che le prove dei finanziamenti a “Novyj Peterburg” avrebbero potuto trovarsi nell’ufficio della organizzazione internazionale per la difesa dei diritti umani che si trova al numero 23 in via Rubinštein.

E qui sorge la questione. A San Pietroburgo ci sono due organizzazioni a finalità sociale con lo stesso nome, Memorial. All’indirizzo indicato nel mandato si trova il centro scientifico-informativo Memorial, mentre l’organizzazione benefica Memorial si trova in via Raz’ezžaja. Ci potrebbe essere stato quindi un errore nei registri della Procura.

Al centro Memorial in via Rubinštein non danno peso a questo particolare.

“Forse hanno fatto confusione. Ma perché farci caso?” si sorprende la co-fondatrice Tat’jana Kosinova. Noi tutti siamo membri di un’organizzazione benefica. Abbiamo effettivamente diverse sedi. In via Rubinštein si trova il centro scientifico, mentre la sede sociale è da tutt’altra parte“.

Ciò che rimane, insomma, è la gravità del gesto e il rischio della perdita dei dati.

Durante la perquisizione sono stati requisiti 11 dischi rigidi con le informazioni del progetto “Museo Virtuale del Gulag, la necropoli del terrore”, i dati di decine di migliaia di vittime della repressione stalinista raccolti in 20 anni d’attività, le dislocazioni delle fosse dei lager e dei luoghi delle esecuzioni nel territorio dell’ex Urss, le interviste agli ex prigionieri dei gulag, una collezione unica di materiale fotografico.

Nella requisizione sono incappati anche i dischi del "Fondo per la conservazione di Pietroburgo-Leningrado”, de “La vita socio-politica a Leningrado. 1985-1991" e dell’organizzazione sociale “Città viva” che si occupa della difesa dei monumenti della città.

Si pone anche il problema tecnico della conservazione dei dati, c’è il rischio che i supporti vengano rovinati e i dati persi, in quanto la polizia ha requisito sia la versione informatizzata che le copie d’archivio.

Il giorno successivo alla perquisizione, l’ispettore Kalganovyj, che si occupa dell’indagine su “Novyj Peterburg”, ha chiamato l’associazione “Memorial” dichiarandosi pronto a restituire parte dei documenti del “Fondo per la salvaguardia di Pietroburgo-Leningrado”.

Kalganovyj è noto alle cronache per l’inflessibilità con cui ha condotto precedenti indagini, in particolare quella sul leader del partito democratico Jabloko di S.Pietroburgo Maksim Reznik e su Pjatyj Kanal (Canale cinque).

Un personaggio che non manca di fare notizia, insomma, e questa inchiesta non farà eccezione.
Sempre il 5 dicembre la direttrice di “Memorial” Irina Anatol’evna Flige e il direttore generale del “Fondo per la salvaguardia di Pietroburgo-Leningrado” A.D.Margolis hanno inviato una lamentela ad A.B.Lavrenko, il direttore dell’ufficio d’inchiesta per segnalare alcune illegalità nella conduzione della perquisizione.

L’8 dicembre è avvenuto l’incontro di Irina Flige, Tat’jana Morgačeva, l’attivista presente durante la perquisizione e dell’avvocato Ivan Pavlov con il giudice istruttore Kalganov. Durante l’incontro sono stati restituiti i documenti d’archivio finanziari e i materiali del Fondo per la salvaguardia di Pietroburgo Leningrado del periodo 2000 e 2007. Kalganov ha poi fatto firmare a Flige e Morgačeva
un accordo di non divulgazione del contenuto delle testimonianze, ad esclusione di dati fondamentali e già noti. Infatti il 4 dicembre non era stato sottoscritto alcun accordo e nei giorni successivi alla perquisizione vari giornali avevano pubblicato il testo del mandato.

Nel complesso, molte sono le questioni rimaste aperte e le perplessità sollevate dalla conduzione della perquisizione.
Come segnala il portale dell’informazione Lenizdat, “Il mandato di perquisizione, sottoscritto dal giudice istruttore Kalganovyj, è pieno di errori grossolani (in particolare, è indicata un’altra persona giuridica, sono confusi i dati ecc)”, “La perquisizione è stata fatta con rozze violazioni del codice penale processuale: due degli uomini che hanno effettuato la perquisizione avevano le maschere, non è stato lasciato entrare l’avvocato che aveva il mandato ufficiale, i controlli richiesti in materia di legalità non sono stati messi in atto”.
Sono stati riportati anche episodi di violenza su Elena Aleksandrova, una volontaria dell’organizzazione.

Un altro elemento che desta perplessità è il fatto che come segnalato da The Guardian, il centro di San Pietroburgo non è coinvolto nel lavoro sui diritti umani operato dalla sede di Mosca, che ha irritato il Cremlino con i suoi reportage regolari sugli abusi in Cecenia e ha recentemente effettuato una indagine indipendente sulla guerra in Georgia.

Ciononostante, anche se per motivi diversi, il lavoro del centro non è ben visto, essendo in contrasto con la recente riabilitazione di Stalin come l’industrializzatore dell’Unione Sovietica.

Molte voci si sono sollevate in difesa di “Memorial”.

L’ong internazionale Amnesty si è rivolta alle autorità russe esigendo chiarezza.

Il consiglio per i diritti umani di S.Pietroburgo ha chiesto ai media di “rendere pubblico in Russia e nel mondo questo vergognoso fatto” e ha segnalato alla procura di S.Pietroburgo l’esigenza di controlli sulla conduzione dell’indagine e della restituzione di tutti i materiali requisiti.

In Italia, ad opera soprattutto del mondo universitario, è stato pubblicato un appello da sottoscrivere ed inviare all’ambasciata russa, che ha già raccolto un centinaio di adesioni.

Molti articoli sul tema sono apparsi in Francia, Inghilterra e altri stati europei.

Inspiegabilmente nei giornali italiani, che si sono dimostrati così sensibili alle tematiche della libertà di stampa in Russia, lo spazio dedicato ai fatti in questione è stato quasi nullo.

Questa volta i blog e i siti delle ong si sono dimostrati più efficienti della carta stampata.

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Обыск петербургского "Мемориала" мог быть связан с делом Литвиненко или вообще был ошибкой, (La perquisizione del “Memorial” di S.Pietroburgo poteva essere legata all’affare Litvinenko o essere un errore), newsru, 05.12.08
http://www.newsru.com/russia/05dec2008/memor.html

British scholar rails at police seizure of anti-Stalin archive,(Uno studioso russo si scaglia contro la confisca dell’archivio anti-Stalin) L.Harding, Guardian, 07.12.08
http://www.guardian.co.uk/world/2008/dec/07/russian-police-seize-archive-repression

«Мемориал» зафиксировал нарушения в процессе скандального «обыска» (Memorial ha registrato delle violazioni nella conduzione della perquisizione dello scandalo), Polit, 06.12.08
http://www.polit.ru/news/2008/12/06/memo.html

Как «кошмарят» «Мемориал (come disastrano Memorial), Polit, 05.12.08
http://www.polit.ru/dossie/2008/12/05/memo3.html

"Мемориал" просит Следственный комитет вернуть жесткие диски c архивами (Memorial chiede al comitato d’indagine di restituire i dischi rigidi con i dati), Polit, 05.12.08
http://www.polit.ru/news/2008/12/05/memo1.html

Представитель «Мемориала»: обыск в офисе может быть связан с демонстрацией фильма о Литвиненко 
(Un collaboratore di Memorial: la perquisizione nella sede può essere legata alla proiezione del film su Litvinenko), Polit, 05.12.08
http://www.polit.ru/news/2008/12/05/film.html

"Мемориал": Россия может навсегда лишиться документов по истории террора (Memorial: la Russia può perdere per sempre i documenti sulla storia del terrore), Polit, 04.12.08
http://www.polit.ru/news/2008/12/04/memorial.html

"Мемориал" связали с "Новым Петербургом", (Memorial è stata collegata a Novyj Peterburg), fontanka, 04.12.08
http://www.fontanka.ru/2008/12/04/123/

Прокуратура и "Мемориал": кто что перепутал (La procura e Memorial: chi ha confuso cosa), Fontanka, 05.12.08
http://www.fontanka.ru/2008/12/05/084/

Amnesty International и Human Rights Watch призвали расследовать инцидент с "Мемориалом" (Amnesty International e Human Right Watch hanno lanciato un appello perché si indaghi sull’incidente con Memorial), Fontanka, 06.12.08
http://www.fontanka.ru/2008/12/06/006/

Правозащитный совет просит СМИ сделать факт обыска в "Мемориале" достоянием мировой общественности (il consiglio per i diritti umani chiede ai media di rendere nota in tutto il mondo la perquisizione nella sede di Memorial), Lenizdat, 05.12.08
http://www.lenizdat.ru/a0/ru/pm1/c-1069431-0.html

Санкт-Петербург. В ходе обыска из офиса «Мемориала» изъяты все жесткие диски. Работа организации парализована (S.Pietroburgo. Durante la perquisizione sono stati requisiti dalla sede di Memorial tutti i dischi rigifi. L’attività dell’organizzazione è paralizzata), Vera Čeliščeva, Novaja Gazetaб 05.12.08
http://www.novayagazeta.ru/news/363063.html

Хроника событий (La cronaca degli eventi), Memorial
http://memorial-nic.org/obysk.html

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