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Riparte a Sarkolandia il movimento per gli Stati generali dell’ informazione

Nel paese dove potere politico e potere mediatico si tengono per mano nella maniera più evidente, è stato lanciato un appello per una seconda sessione degli Stati generali per il pluralismo dei media

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A Sarkolandia il potere politico e il potere mediatico si tengono per mano. Raramente, da decenni, l’ interdipendenza fra i due poteri ha raggiunto un tale grado.

Su questo sfondo è stato lanciato in Francia alcuni giorni fa un appello per una seconda sessione degli Stati generali per una informazione e dei media pluralisti.

« L’information, c’est notre affaire » è il titolo dell’ iniziativa, che si terrà a Parigi il 17 maggio prossimo.

Il movimento per gli Stati generali dell’ informazione era partito ufficialmente il 3 ottobre 2005, con un primo appello , a cui era seguito un incontro nazionale dei media associativi tenuto a Marsiglia nel maggio 2006 e una prima sessione degli Stati generali, il 30 septembre 2006 (qui il testo della Dichiarazione finale).

“L’informazione è un bene pubblico – afferma ora il nuovo appello -. Non è, e non dovrebbe essere, un bene privato di cui i proprietari dei media, il padronato e i governanti dispongono a loro gradimento, moltiplicando fortemente, in maniera visibile o sotterranea, le censure arbitrarie e i segreti coperti in maniera discrezionale. Il diritto di essere informato non dovrebbe fare eccezione per nessun aspetto della vita economica, sociale, culturale e politica. Quali mezzi, quali azioni per proteggerlo e svilupparlo?

Perché Sarkolandia non è un parco giochi, perché la garanzia del diritto all’ informazione esige una mobilitazione all’ altezza della posta, perché la “civilizzazione” che ci promettono l’ accelerazione delle concentrazioni, la marginalizzazione del settore pubblico e il soffocamento dei media associativi e indipendenti, non è la nostra.

Noi lanciamo un appello a tutti i cittadini interessati a una informazione indipendente e pluralista, ai giornalisti, creatori e salariati dei media, alle persone impegnate nei media associativi, ai precari di tutti i settori dell’ informazione e della cultura, ai militanti e ai responsabili dei movimenti sindacali, associativi e politici, ai movimenti di educazione popolare, a tutte coloro e a tutti coloro che intendono resistere all’ informazione alla cultura mercantile, ad unirsi negli Stati generali per una informazione e dei media pluralisti, che terranno così la loro seconda sessione”.

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