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Parte una campagna “Per una informazione pulita”

I temi al centro dell’ iniziativa, lanciata in maniera “orizzontale” da www.giornalismi.info, sono “liberta’ di scelta per l’ uso dei soldi pubblici destinati all’editoria; libero accesso all’ ordine dei giornalisti; libere elezioni del consiglio di amministrazione della Rai”

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Tre piccoli cambiamenti nel sistema culturale italiano sarebbero sufficienti per smuovere i piccoli feudi di potere dell’ informazione: liberta’ di scelta per l’uso dei soldi pubblici destinati all’editoria, libero accesso all’ ordine dei giornalisti, libere elezioni del consiglio di amministrazione della Rai.

Così viene annunciata la campagna dal titolo “Per un’informazione pulita”, che Carlo Gubitosa (scrittore e giornalista freelance) ha lanciato in questi giorni dal suo sito, www.giornalismi.info. L’ iniziativa – spiega Gubitosa – nasce dalla progressiva erosione di consenso e di fiducia che il mondo dei media italiani e la professione giornalistica stanno registrando in questi ultimi tempi, e di cui la vicenda Schifani-Travaglio-Del Boca, da qualsiasi angolazione la si guardi, è solo l’ ultimo capitolo.  

La campagna – aggiunge Gubitosa (che qui illustra le ragioni dell’ iniziativa) – e’ impostata in maniera "orizzontale", in modo che qualunque persona di buona volonta’ possa sostenerla e promuoverla in maniera autonoma, senza nessun capo, gerarchia o struttura. Per fare cose efficaci in rete le gerarchie burocratizzate sono un peso ingombrante, molto meglio dare fiducia e liberta’ di iniziativa alle persone.

In questo caso particolare, nella pagina di adesione della campagna (qui ) si puo’ dare la propria disponibilita’ a diventare promotori della campagna, impegnandosi a fare tre cose:

1) Sostenere la campagna sul proprio sito web, attraverso i propri contatti stampa e telematici o con altre modalita’
2) Raccogliere adesioni
3) Essere segnalato come referente della campagna per dibattiti pubblici, interviste o altre iniziative analoghe

Quindi ogni persona che da’ la propria disponibilita’ come promotore puo’ teoricamente organizzare un lancio della campagna nella citta’ in cui vive, presentandosi come "promotore della campagna per la città di…"

Nei particolari i tre punti al centro della campagna sono articolati in altrettante richieste:

– Chiedo che in Italia i finanziamenti alle imprese editoriali siano stabiliti dai cittadini in base a indicazioni espresse nella dichiarazione dei redditi con un meccanismo simile a quello del cinque per mille. Voglio decidere io quale quotidiano, associazione culturale, casa editrice o rivista indipendente saranno sostenuti con i soldi delle mie tasse.

 – Chiedo che l’accesso all’Ordine professionale dei Giornalisti venga aperto a tutti coloro che ne facciano richiesta praticando a qualunque titolo e con qualunque mezzo l’attivita’ giornalistica. Voglio che la condizione di giornalista sia un serio e vincolante impegno professionale che chiunque puo’ contrarre liberamente, e non l’appartenenza ad un gruppo chiuso e privilegiato.

 – Chiedo che le cariche direttive all’interno della Rai vengano determinate con elezioni pubbliche e aperte a tutti i cittadini, e non in base alle indicazioni dei partiti. Voglio che le persone responsabili della produzione e del controllo dell’informazione pubblica siano espressione di un sistema democratico e non pedine sulla scacchiera del potere.

 

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