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Niente panico: il futuro del giornalismo continuerà ad appartenere ai giornalisti

Ne è sicuro Roy Greenslade, un autorevole giornalista del Guardian – Sul suo blog osserva che i mali economici dell’ industria dei giornali non sono “terminali” anche se, aggiunge, “dobbiamo immaginarci un futuro con un nuovo business model basato su ricavi più bassi, con cui sostenere piccole redazioni di alta qualità, che servirà probabilmente dei mercati di nicchia”

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Sebbene le preoccupazioni di giornalisti ed editori sulla diminuzione dei ricavi pubblicitari siano giustificate, il futuro – dice Roy Greenslade del Guardian – appartiene ancora ai giornalisti. Greenslade ritiene che i mali economici non siano terminali – i giornali si possono adattare – ma l’ era dei mass media, dice, “potrebbe essere finita”.

Lo segnala un articolo su Editor’s weblog.

"Dobbiamo immaginarci un futuro con un nuovo business model basato su ricavi più bassi, con cui sostenere piccole redazioni di alta qualità, che servirà probabilmente dei mercati di nicchia”, scrive Greenslade sul suo blog, citando diversi studi che confermano la difficile situazione finanziaria dei giornali,  sostenendo però che i giornalisti potranno affrontare queste previsioni con una buona dose di pragmatismo.

"Dobbiamo ammettere prima di tutto con noi stessi che le cose non andranno più come sono andate nell’ ultimo millennio”, aggiunge, precisando che ogni cambiamento nelle redazioni consentirà di guadagnare tempo per reggere la situazione. E i giornalisti, comunque, non devono lasciarsi prendere dal panico.  

"Il futuro del giornalisno non appartiene alle aziende editoriali in difficoltà – scrive – ma appartiene a noi“.

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