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La Cina sblocca Wikipedia, ma non le “voci sensibili”

Internauti cinesi di Pechino e Shangai hanno confermato che la versione in lingua inglese della famosa enciclopedia è ora utilizzabile, ma che sono ancora irraggiungibili voci come Tibet o Piazza Tienanmen

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Le autorità cinesi hanno eliminato il blocco alla versione in inglese dell’ enciclopedia online Wikipedia, ma argomenti “sensibili” come “Tibet” sono ancora off limits. Lo hanno confermato qualche giorno fa gli internauti cinesi di Pechino e Shangai.

Secondo la testimonianza di alcuni utenti di Beijing e Shanghai, attualmente, effettuando una ricerca casuale di argomenti come "Johann Sebastian Bach" o "dim sum" si viene indirizzati alle relative pagine dedicate in inglese. Invece la ricerca di soggetti quali "Tibet", "Taiwan independence" e "Tiananmen Square" produce un messaggio di errore del browser.

La Cina, che quest’anno ha sottratto all’America la leadership come prima nazione per numero di connessioni web, ha deciso di applicare regole più elastiche alla censura della rete in seguito alle proteste degli ispettori del Comitato olimpico internazionale. L’ Ioc infatti ha richiesto che internet sia liberamente accessibile durante tutta la durata dei Giochi olimpici, affermando che eventuali blocchi avranno una ripercussione molto negativa sul paese ospite dell’evento internazionale.

Il governo di Pechino non gode certo di ottima fama a livello mondiale per la sua sfacciata manipolazione dell’informazione. Sono già caduti sotto la sua censura alcuni dei siti più popolari: oltre a Wikipedia, anche il sito di foto sharing Flickr e YouTube sono stati bloccati periodicamente, in particolare in corrispondenza di importanti eventi politici.

(Fonti: Reuters , Visionpost)

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