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L’ ombra di Cosa Nostra dietro l’uccisione del giornalista de L’ Ora Giovanni Spampinato

Un libro di Carlo Ruta su uno dei misteri più intricati della Sicilia – L’ uccisione di un costruttore, la morte del giornalista e, sullo sfondo, i grandi interessi legati al contrabbando negli anni ‘70

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di Giovanna Corradini

Sin dal febbraio 1972, quando venne ritrovato in una lontana contrada ragusana il cadavere di un noto palazzinaro, è stata una girandola di depistaggi, di mancati adempimenti, di silenzi irriducibili. Su tale uccisione Giovanni Spampinato si trovò subito a investigare. E per tale suo impegno, nell’ottobre del medesimo anno venne ucciso. Gli esiti lungo i decenni sono stati emblematici. La morte del costruttore, rimasta insoluta sul piano giudiziario, viene evocata dalle cronache come un delitto misterioso, forse per rapina, forse per donne, forse per una controversia nel mondo dell’antiquariato. La morte del giornalista è stata raccontata nei tribunali come un delitto di provincia, compiuto dal figlio di un alto magistrato roso dal rancore.

In realtà, come viene argomentato in questo rapporto di Carlo Ruta*, i due delitti costituirono un affare complesso, che assunse un preciso rilievo nella vita siciliana, nel clima fosco e accidentato degli anni settanta.
Dopo la chiusura del porto franco di Tangeri, nel 1960, quando Cosa Nostra, mettendo alle corde i clan marsigliesi, aveva assunto la guida del grande contrabbando, l’area sud-orientale era divenuta un cono d’ombra strategico. E proprio nei frangenti dei primi anni settanta rischiò di essere interamente illuminata. La lesione venne comunque suturata, con determinazione. La mafia più potente dell’isola poté quindi continuare a servirsi delle coste del sud-est per lo sbarco e il transito di ingenti quantitativi di tabacchi lavorati, fino ai primi anni ottanta, quando il contrabbando cedette il posto ad altri traffici, ritenuti dalle famiglie della Conca d’Oro più remunerativi.
Con questo lavoro investigativo, a partire appunto dagli insoluti che fino ai nostri giorni hanno caratterizzato la vicenda, Ruta incalza il significato di quei delitti, attraverso il vaglio analitico di numerosi documenti, tratti dagli archivi giudiziari e non solo. Scandaglia altresì gli affari celatissimi che ne ne animarono lo sfondo. Nel ricercare una spiegazione coerente al caso Spampinato, finisce con il rendere quindi un profilo distinto della società siciliana e della mafia.

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*Carlo Ruta, Segreto di mafia. Il delitto Spampinato e i coni d’ombra di Cosa Nostra. Edizione Rapporti, Siracusa, pagg. 128, euro 10,00
Ruta è lo storico siciliano condannato per un blog ritenuto “stampa clandestina” (vedi Lsdi, Una sentenza chock per la libertà sul web

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