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I giornalisti? Fanno più intrattenimento che informazione

Nel dibattito sulla natura e il ruolo del giornalismo in corso in Francia, un nuovo punto di vista provocatorio contro la ideologia della centralità del giornalista professionale – Un articolo di Nicolas Kaiser-Bril

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L’ informazione è una cosa, i contenuti giornalistici un’ altra cosa, che si avvicina molto di più all’ intrattenimento. Lo rileva su Windowonthemedia.com Nikolas Kaiser-Bril, ironizzando sulla pretesa dei giornalisti professionali di essere perennemente al centro di tutti gli snodi del settore dell’ informazione.

Analizzando recentemente tre dei più importanti blog francesi sui temi del giornalismo e dell’ informazione – quelli di Jeff Mignon, Benoît Rafael e Francis Pisani – in relazione al tema del cosiddetto User-Generated Content (i contenuti prodotti dagli utenti) – rileva Kaiser-Bril -, Denis Ruellan ha sottolineato che nessuno dei tre ne parlava senza situare il giornalista al centro del discorso.

Sembra come se i giornalisti fossero lì a organizzare  l’ informazione, come dice Mignon, e come se gli internauti fossero invece incapaci di svolgere quel ruolo.

Eppure – commenta Kayser-Bril –  numerosi sistemi di produzione dell’ informazione funzionano senza giornalisti.  Wikipedia per l’ aggregazione di notizie o Digg per la loro organizzazione gerarchica ne sono dei classici esempi.

E anche sulla più stretta attualità gli utenti/attori possono tranquillamente organizzarsi da soli. In California, ad esempio, sono riusciti a produrre una informazione puntuale e aggiornata quando gli incendi boschivi hanno devastato la regione.

La funzione principale di un giornalista professionista – ragiona Kaiser-Bril – resta quella di produrre un contenuto che in seguito sarà venduto agli inserzionisti e/o ai lettori. La sua preoccupazione principale? Piacere al lettore e garantire uno spazio sicuro agli inserzionisti. Un giornalista vuole anche offrire spesso la sua visione del mondo. La maggior parte entra nel mestiere per “cambiare il mondo”, non per descriverlo.

La centralità del giornalista nel sistema dell’ UGC nei media tradizionali avrebbe quindi, secondo Kaiser-Bril, più lo scopo di rassicurare gli inserzionisti o di preservare una linea editoriale che di garantire la precisione dell’ informazione.

Al contrario, l’ informazione influenza realmente le azioni di un protagonista di un avvenimento. (Se il fuoco è troppo vicio a casa mia, comincio a fare le valigie, per esempio). Quando diffondono l’ informazione di cui dispongono, gli utenti/attori stanno in una logica di dono/contro-dono,  quindi nel terreno dell’ altruismo puro (vedi ad esempio questo post sulle motivazioni dei  Wikipediani).

Se io inserisco una notizia a forte valore aggiunto (« le fiamme hanno superato la superstrada…15 »), io spero che gli altri pubblicheranno delle informazioni che mi saranno utili. Twitter, i blog e i wiki permettono di ritrovare le stesse logiche su scala maggiore.

Insomma, “bisogna distinguere fra l’ informazione e i contenuti prodotti dai giornalisti. Le due cose non vanno avanti insieme”. Anzi, conclude Kaiser-Bril, i giornalisti hanno a che fare più con l’ entertainement che con l’ informazione

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