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I corrispondenti esteri? Prendiamoli dal web

Un nuovo sito, Demotix, consente ad aspiranti giornalist di ogni parte del mondo di sottoporre articoli e foto alle testate giornalistiche che volessero pubblicarle – Di fronte al drastico taglio degli uffici di corrispondenza dall’ estero, nota un opinionista del New York Times, potrebbe essere una nuova strada per continuare a ‘coprire’ l’ informazione internazionale

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Un risultato della crisi che stanno affrontando i giornali è che il nuero dei corrispondenti dall’ estero è crollato. Al New York Times ci sono ancora tutti gli uffici di corrispondenza – anche perché “la nostra strategia, spiega  Nicholas D. Kristof sul suo blog, è quella di conquistare i lettori che seguono le notizie e le analisi di carattere internazionale” – ma la maggior parte dei giornali e dei network televisivi li hanno fortemente ridotti. Solo quattro quotidiani Usa hanno ancora un desk esteri. E per un network televisivo è veramente costoso mantenere un corrispondente a Londra o a Tokio, ed è molto più facile mandare in onda due persone che si azzuffano fra di loro in uno studio.

D’ altra parte – rileva Kristof – lettori che vogliono una informazione globale la possono trovare ora sul web, molto più facilmente di prima. E ci sono stati vari tentativi interessanti di citizen journalism e di blogging ad alto livello nel mondo.

Una nuova iniziativa è  Demotix*, che offre ad aspiranti giornalisti la possibilità di sottoporre i loro articoli e fotografie alle testate giornalistiche che volessero pubblicarli. Non so dire se questo sia un orrore, visto che rappresenta una ulteriore erosione del business model dei giornali, oppure – conclude il giornalista – se applaudire a questa nuova strada per realizzare la ‘copertura’ dell’ informazione internazionale. La più recente, credo. Vedremo.

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* Solo quattro giornali Usa hanno ancora un desk esteri – spiegano a Demotix –  (NY Times, LA Times, Washington Post e Wall Street Journal), e ci sono solo 141 corrispondenti esteri che attualmente lavorano per giornali o media Usa. In UK, uno studio del 2006 ha dimostrato che più del 50% delle notizie erano ricavate in maniera diretta da conunicati e non dal lavoro di reporting. Più del 90% dei media mondiali si affida ai servizi d’ agenzia – AP e Reuters – per le loro notizie. Ma circa 80 paesi, cioè il 40% delle nazioni del mondo, non hanno uffici delle agenzie. E questo significa che il 40% dei paesi del mondo semplicemente non esistono nel campo dell’ informazione globale.

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