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Fuorionda: in un libro la genesi della questione radiotelevisiva in Italia

E’ un saggio di Alvaro Fiorucci, giornalista Rai e docente di linguaggio radiotelevisivo a Perugia, appena pubblicato dalla Casa editrice Morlacchi – Costruito con la tecnica dell’ inchiesta giornalistica, è un iaggio nela storia della tv italiana, dalle prime trasmissioni in bianco e nero al duopolio rai-mediaset

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“Fuorionda. Genesi, cronologia e analisi della ‘questione radiotelevisiva’ italiana”. E’ l’ultimo libro di Alvaro Fiorucci, giornalista della Rai e docente di teoria e tecnica del linguaggio radiotelevisivo all’Universita’ di Perugia. A pubblicarlo e’ la casa editrice Morlacchi.

Costruito con la tecnica dell’inchiesta giornalistica, Fuorionda – ha spiegato l’autore – e’ un viaggio attraverso le tappe fondamentali dello sviluppo dell’universo televisivo italiano: tecnologia, generi, ruoli e vincoli legislativi. Dalle prime trasmissioni in bianco e nero al duopolio rai-mediaset. Lo scenario si presenta come un binario costituito dalle rotaie della scienza e del prodotto “il cui tragitto e’ segnato dalla norma o, molto piu’ incisivamente, dall’assenza di regole adeguate certe e condivise”. “Anzi, le leggi che dovrebbero accompagnare la strutturazione di un sistema avanzato di comunicazione al servizio dei cittadini – e’ detto ancora nella
presentazione del volume – sembrano arrivare puntualmente in ritardo rispetto allo status quo che si autodetermina, nelle diverse fasi storiche del Paese, seguendo altre logiche: quelle del potere economico, finanziario e politico”.

Durante il viaggio si incontrano studiosi, analisti, esperti, ricercatori: da Umberto Eco a Jean-Luis Missika, da Wolfgang Achtner ad Aldo Grasso, da Marco Travaglio a Norma Rangeri.

Alcuni dei loro contributi sono inseriti nel testo come se gli scritti fossero il contenuto di interviste che l’autore ha raccolto “sul campo”.

L’ultima parte tratta di “situazione border line dove spesso tutto si confonde: cronaca e realta’,politica e spettacolo, giornalismo e intrattenimento,giornalisti e divi del piccolo schermo” (ansa).

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