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Allarme rosso per l’ arte della fotografia

In un editoriale dal titolo “Allarme rosso” PotereFotografico apre un dibattito sullo stato dell’ arte della fotografia per “cercare di salvare il salvabile” – Non è “giusto rassegnarsi a che le cose vadano così come stanno andando”

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Cominciare a dibattere seriamente lo stato dell’arte della fotografia e cercare di salvare il salvabile.

E’ l’ invito lanciato da Poterefotografico in un editoriale dal titolo “Allarme rosso” in cui si sottolinea come non sia “giusto rassegnarsi a che le cose vadano così come stanno andando”.

Cioè male, molto male, come racconta mozartiano, l’ autore del commento, che prende spunto da un episodio che si sarebbe svolto poco tempo fa “in un salotto milanese”.

La scena si svolge in un salotto milanese. Tra i presenti un fotografo ed un paio di grafici.

– Non ricordo più l’ultima volta che ho comprato delle immagini per illustrare le brochure dei miei clienti, dice uno dei due grafici al fotografo.

– C’è poco lavoro ?, chiede il fotografo.
– Sì, è vero non c’è molta domanda, ma anche quando ho qualche commissione non ho bisogno di acquistare foto, vado su Fickr e siti del genere e scarico gratuitamente quello che mi serve.
– Anch’io faccio la stessa cosa, aggiunge l’altro grafico.

Il fotografo , fortunatamente, stava centellinando un whisky, che si affrettò a deglutire perchè era indeciso se svenire o farsi venire un attacco di nervi.

Mi racconta la scena , aggiungendo: io spendo un sacco di soldi per produrre delle foto discrete e poi scopro che sono soldi buttati via perchè ormai tutti prendono immagini dal web e quando non sono gratuite, scaricano dal sito di agenzie o fotografi , perchè tanto la possibilità che questi scoprano il furto è minima.

La scena si è svolta a Milano , ma avrebbe potuto accadere in qualsiasi città italiana o del mondo.

Questa è la dannatissima ed inaccettabile verità.

La fotografia è ormai una merce di scarsa domanda. C’è un’offerta superabbondante sia gratuita che a basso prezzo ed i clienti ci marciano di brutto.

C’è naturalmente il grande e reale pericolo che così facendo la fotografia cesserà di essere un’arte e ,soprattutto la creatività finirà perchè i professionisti che continueranno a produrre immagini si conteranno sulla punta delle dita.

I giornali saranno pieni di robaccia, ma tanto ad alcuni editori poco interessa la qualità convinti come sono che tanto i lettori sono degli sciocchi che comprano tutto quello che viene loro proposto , e brochure e gran parte della pubblicità minore sarà inguardabile.

Ma è giusto rassegnarsi a che le cosa vadano così come stanno andando? Noi pensiamo di no ed è ora di cominciare a dibattere seriamente lo stato dell’arte e cercare di salvare il salvabile.

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