Un incontro all Università di Urbino dopo i ripetuti riferimenti che le cronache di questi giorni hanno fatto a un presunto rapporto fra la rete e i comportamenti devianti delle giovani generazioni ————–
Ma esiste davvero una relazione fra lanonimato consentito dalluso dei personal computer come mezzo di comunicazione e la devianza giovanile? Come cambia lidea di privato quando la logica del reality diventata propria di unintera generazione? Cosa ci riserva il futuro in un mondo in cui tutti dispongono di un megafono e sono pronti ad usarlo per dire qualunque cosa gli passi per la testa? Cosa ne sarà della nostra cultura quando gli esperti vengono sostituiti da una massa di non professionisti come nel caso di Wikipedia o delle diverse forme di giornalismo dal basso?
Sono domande che si rincorrono in maniera ricorrente in questo periodo in relazione a episodi di cronaca ”nera” e che saranno al centro di un incontro in programma il 30 novembre all Università di Urbino.
Alcuni recenti episodi spiegano gli organizzatori in una nota – hanno attirato lattenzione di televisioni, quotidiani e settimanali sul mondo della rete e sui comportamenti devianti della generazione che usa quotidianamente Internet.
Per la prima volta, anche in Italia, i mezzi di comunicazione di massa aprono agli adulti una finestra di visibilità sullo sconosciuto e a volte inquietante ambiente in cui i loro figli spendono molte ore al giorno compiendo azioni che per molti genitori rimangono misteriose ed inaccessibili.
Dallassassinio di Meredith a Perugia fino alla strage compiuta da uno studente finlandese in un istituto scolastico, dal blog del tifoso laziale ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia fino alle macabre riprese dei compagni della studentessa travolta ed uccisa da un autobus, tutto lascia supporre un legame fra luso di Internet ed i comportamenti devianti delle giovani generazioni.
Ma esiste davvero una relazione fra lanonimato consentito dalluso dei personal computer come mezzo di comunicazione e la devianza giovanile? Come cambia lidea di privato quando la logica del reality diventata propria di unintera generazione? Cosa ci riserva il futuro in un mondo in cui tutti dispongono di un megafono e sono pronti ad usarlo per dire qualunque cosa gli passi per la testa? Cosa ne sarà della nostra cultura quando gli esperti vengono sostituiti da una massa di non professionisti come nel caso di Wikipedia o delle diverse forme di giornalismo dal basso?
Di questo e di altri temi discuteranno Venerdì 30 Novembre dalle 9 alle 11 presso laula B1 della Facoltà di Sociologia Luca Conti (conversational media consultant e autore del blog Pandemia), Giovanni Boccia Artieri (presidente del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione e docente di Sociologia dei New Media), Alessandro Bogliolo (coordinatore del progetto Urbino Wireless Campus e docente di Sistemi di elaborazione delle informazioni) e Fabio Giglietto (docente di Teoria dellInformazione).
Lincontro è promosso e organizzato dal corso di laurea in Scienze della Comunicazione dellUniversità degli Studi di Urbino Carlo Bo in occasione della prima lezione delledizione 2007/2008 dellinsegnamento, primo e unico in Italia, di Laboratorio di Web 2.0.
(Aula B1, Via Saffi, 15 61029 URBINO (PU)