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IL WASHINGTON POST RAFFORZA L’ONLINE PER RACCONTARE LA CORSA ALLE PRESIDENZIALI

Scendono in campo gli OPO (online political operatives), i maghi del computer, che seguono la filosofia del ‘’new media, new message’’

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di Matteo Bosco Bortolaso

New York – Il Washington Post ha annunciato di aver rafforzato la sezione Politics della versione online del giornale per poter raccontare al meglio la corsa alle presidenziali del 2008. I reporter del giornale famoso per il Watergate immortaleranno la cronaca della campagna attraverso video-dibattitti e blog aggiornati costantemente.
Gli stessi candidati alla presidenza degli Stati Uniti hanno fatto un uso massiccio di video-messaggi pubblicati sul web, blog e siti di social networking come My Space.

Ma scordatevi Karl Rove e i guru tradizionali. Adesso � arrivato il momento degli OPO, gli online political operatives, maghi del computer il cui motto è “new media, new message”. Internet è il nuovo agone politico dove si deciderà il prossimo inquilino della Casa Bianca. Gli OPO sono giovanissimi: Joe Rospars era un ragazzino tuttofare per la campagna di Howard Dean nel 2003, la prima in cui Internet fu usata come mezzo per catturare più elettori. Adesso l’ex ragazzino tuttofare ha 26 anni e dirige uno staff di 11 persone nel quartier generale di Barack Obama, a Chicago. Mathew Gross, 35 anni, era un collega di Rospars per la campagna di Dean: ora è capo della campagna telematica di John Edwards a Chapel Hill, in North Carolina. Mindy Finn, 26 anni, aveva già lavorato alla campagna di Bush nel 2004, mentre stavolta è stato chiamato a Boston da Mitt Romney. “La Tv è passiva – spiega Rospars – mentre Internet ha a che fare con l’interattività”.

Anche il Washington Post punta sull’interattività nella rinnovata sezione Politics. Jim Brady, direttore esecutivo del sito washingtonpost.com dice che le nuove caratteristiche rendono il sito più dinamico. “Stiamo usando i nostri reporter alle campagne in giro per la nazione per portare i nostri lettori direttamente dove accadono le notizie e raccontarle con grande profondità – dice Brady – è importante offrire ai nostri lettori un mix unico di notizie, analisi, video, foto, data-base e altre caratteristiche interattive”.

Nella versione online del giornale si può leggere il blog On the Campaign Trail, che racconta le ultime novità della campagna elettorale. Il sito ha anche lanciato anche PostTalk, un programma bisettimanale condotto da Chris Cillizza e da Dan Balz, capo della redazione politica del Washington Post. Nel programma ci sono interviste ai candidati, leader del Congresso, uomini della Casa Bianca e opinionisti. PostTalk è prodotto nello studio che il Washington Post ad Arlington, in Virginia. A settimane alternate, il sito offre una tavola rotonda moderata da Cilliza, intitolata Story Conference, in cui i reporter del giornale discutono gli ultimi sviluppi delle sfide politiche.

Il sito washingtonpost.com ha inoltre avviato una partnership con PrezVid, blog che si ospita video di YouTube con i politici di Capitol Hill. PrezVid è gestito da Peter Hauck e dall’esperto dei media Jeff Jarvis. “PrezVid mostra quanto i video di Internet stanno trasformando la politica in America – sostiene Jarvis – YouTube permette ai candidati di parlare senza i filtri dei me e gli elettori possono rispondere”. Secondo l’esperto la collaborazione è “un esperimento importante che mostra come una grande testata giornalistica può espandere la sua rete d’influenza attraverso blog indipendenti”.

La sezione Politics, inoltre, sta aggiungendo altri strumenti per comprendere la corsa alla Casa Bianca. Il primo si intola Behind the Numbers e analizza i numeri dei sondaggi e dei finanziamenti, che vengono archiviati in un database dinamico. Il Campaign Tracker, invece, riporta tutti i dettagli degli eventi relativi ad un determinato candidato, permettendo di seguire, stato dopo stato, la sua campagna elettorale. È stato previsto, inoltre, un database con tutti idiscorsi dei candidati. Sul sito troverà spazio anche Dana Milbank, reporter che tiene Washington Sketch, una “column d’osservazione” sul teatro della politica di cui verrà preparata una versione video.

Il trend della politica online è stato seguito in Italia, fra gli altri, dal Corriere della Sera,  che tiene una serie di video incontri, mentre la Repubblica ha cominciato a trasmettere per qualche ora una vera e propria televisione telematica. I due esperimenti hanno avvicinato gli internauti alla politica, con la quale adesso possono interagire. Lo stesso farà il Washington Post, che inviterà gli elettori a porre delle domande che poi verranno rivolte ai candidati.

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