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Fiamme in California, il primo disastro ‘’Web 2.0”


Per la prima volta sono stati utilizzati in maniera massiccia tutti gli strumenti che offre la Rete, dai blog a Twitter, da Google maps a Flickr, con una vastissima partecipazione alla costruzione del flusso di informazioni da parte di cittadini-giornalisti, comunità locali, gruppi non-profit

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Gli incendi della California sono il primo disastro Web 2.0. Il primo disastro in cui sono stati usati tutti gli strumenti di informazione che offre il nuovo scenario elettronico.

La riflessione è su ‘’Infectious Greed’’ , un blog di tecnologia, economia e finanza curato da Paul Kedrovsky, e, come lui, diversi osservatori Usa sono stati colpiti in questi giorni dall’ uso massiccio dei nuovi strumenti di informazione e comunicazione della rete.

Kedrovsky cita fra gli altri:

– L’ uso di Google Maps per visualizzare i luoghi degli incendi e localizzare i punti di informazione e soccorso.
– Un continuo, fittissimo scambio di informazioni di prima mano in tempo reale attraverso i Twitter feed (un programma che consente agli utenti di pubblicare brevi informazioni in tempo reale)
– Il ricorso da parte dei maggiori giornali alle piattaforme di blog, come i Blogspot blog, ad esempio, invece dei propri siti web per diffondere le ultime notizie e consentire una conversazione orizzontale fra i cittadini della comunità.

E sul suo blog Contentious Amy Gahran sottolinea come le redazioni di molti siti web e il giornalismo partecipativo (citizen journalism) siano diventati ormai un elemento chiave del panorama informativo.

La giornalista segnala in particolare:

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