NET TV: NEGLI USASUPERATI I 107 MILIONI DI UTENTI


Una ricerca di e-Marketer sulla tv online fatta dai cittadini prevede un incremento del 70% in quattro anni – Un articolo di Tommaso Tessarolo su puntoinformatico

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Hanno ampiamente superato i 107 milioni (107,7) le persone che negli Usa almeno una volta al mese hanno scaricato e visto un video da Internet. Il dato è citato da Tommaso Tessarolo in un articolo relativo alle previsioni di crescita della cosiddetta NetTv, la televisione che nasce fra la gente e si diffonde in rete.

Le previsioni ‘’sono interessanti’’, rileva Tessarolo sulla base dei dati di una ricerca di eMarketer: nel 2010 l’ incremento previsto è di quasi il 70%.

‘’Da un altro quadro (vedi grafico qui sopra, ndr) – aggiunge Tessarolo – si può leggere un dato forse ancora più affascinante: a tendere quasi la totalità degli americani dotati di connessione a banda larga, saranno portati ad utilizzare video online. Oggi già l‘ 88.5% degli utenti banda larga hanno questa abitudine, percentuale che supererà il 90% nel 2010’’.

E da noi? La forte differenza fra la situazione italiana – dove ‘’si fatica a far decollare la vera televisione digitale’’ – e quella di paesi come Stati Uniti e Regno Unito, dove ‘’si studiano e si prevedono i nuovi fenomeni’’, è al centro di un altro ampio articolo su puntoinformatico , dal titolo ‘’COSA È LA NETTV? E PERCHÉ?’’.

Nell’ articolo Tessarolo analizza gli elementi chiave della Net Tv – è aperta, è ricca di contenuti generati da produzioni indipendenti, capaci di soddisfare i gusti anche di nicchie molto piccole; è prevalentemente non lineare, ovvero i contenuti vengono selezionati e scaricati usando un PC, per poi essere visti dove e quando si vuole – e commenta tre recenti interviste.

La prima a George Schweitzer, President of Marketing, del network americano CBS.

Certamente tutto ciò – dice l’ intervistato – ci pone dentro una sfida, dove noi non abbiamo più il controllo del palinsesto. Non siamo più in un mondo dove abbiamo gli spettatori che guardano un determinato show alle otto, un altro alle nove ed il prossimo alle dieci. L’esperienza di visione della TV sta diventando progressivamente “non lineare” a causa delle diffusione dei DVR. Non si ha la necessità di essere a casa quando uno show viene trasmesso, per riuscire comunque a vederlo. Non si è più obbligati a vederlo seguendo il nostro palinsesto. Ed è possibile vedere qualcosa su un altro network mentre si sta registrando qualcos’altro sul nostro.

La seconda intervista è al presidente di MTV Van Toffler, che per il prossimo anno ha annunciato una serie importante di investimenti mirati a rivoluzionare la presenza online del network preferito dalla giovani generazioni. Alcuni siti di MTV rimarranno strettamente legati alle trasmissioni di successo, altri verranno invece concepiti ad hoc per catturare nuovi interessi.

La bellezza del web – dice Van Toffler – è che ci sono delle barriere minime d’ingresso. Non costa poi cosi tanto attivare dei siti. I quali possono vivere per tutto il tempo che si vuole e tu puoi costantemente aggiornarli, che sia una riproposizione dei contenuti TV, video, o testi verso i quali la nostra audience abbia espresso interesse, interesse che non sempre riusciamo a soddisfare in TV. Potrei non essere in grado di trattare la spiritualità su VH1 o MTV, ma abbiamo un modo per far sì che persone con interessi simili possano connettersi gli uni con gli altri a creare le loro micro comunità.

La televisione “classica” – rileva quindi Tessarolo – vive in un contesto di risorse scarse. Le frequenze sono poche, molto care e fortemente contese. Di fatto non molti canali possono permettersi di trasmettere su scala nazionale. Ma soprattutto le nostre giornate non contano più di ventiquattro ore, delle quali solo 4/5 sono particolarmente significative per una TV. Questo significa che i palinsesti, anche quelli satellitari, non possono che essere concepiti intorno alla necessità di sfruttare al meglio il poco tempo a disposizione, proponendo contenuti che possano piacere alla “maggior parte” delle persone.

L’ultima intervista è quella a Steve Olechowski, uno dei fondatori di Feedburner, che notoriamente è il servizio online più utilizzato per la distribuzione di feed RSS.
Sappiamo che il Podcasting è di fatto un feed RSS – dice Tessarolo -, che porta a corredo degli “allegati multimediali” come file Audio o Video. Parlare di Podcasting Video significa riferirsi a quello che ad oggi sembra essere lo standard per eccellenza per la distribuzione di contenuti video per la Net TV.

È interessante vedere come i grandi attori americani ed inglesi – conclude Tessarolo – siano già da tempo al lavoro su queste tematiche, nella consapevolezza che questo futuro non può più essere ignorato. Qui da noi, gli unici tentativi di ibridazione tra TV e web che abbiamo potuto vedere sono degli abomini senza capo né coda, che tentano di conservare le vecchie logiche televisive anche sul web. Tutto il resto è fumo negli occhi, IPTV in testa.

Varrebbe forse la pena prendere un po’ più sul serio questo fenomeno e cominciare a dedicare un lavoro concreto sul tema, favorendo il più possibile la sperimentazione. Sarebbe bello, in tutto ciò, che anche “dal basso” cominciassero ad emergere delle iniziative, soprattutto per quanto riguarda la produzione di contenuti Net TV in lingua italiana.

I primi tentativi che si vedono sulla rete sono fiacchi, privi di un vero spirito innovativo e, molto spesso, lontani da una vera idea propositiva. Scimmiottare quello che accade in altre nazioni non è una buona idea. Se è pur vero che viviamo in un epoca di “format globali” è altrettanto vero che ogni nazione, ogni popolo, fa storia a sé. Ed essendo la Net TV prevalentemente la TV delle nicchie, sarebbe importante cominciare a capire come i nostri produttori indipendenti, ed i “ProAm”, voglio coinvolgerci all’interno di questo nuovo mondo. C’è tanto da fare, interessanti opportunità si stanno aprendo, forza e coraggio.