TELESUR INNERVOSISCE GLI USA


Gli studi di Telesur

Ha dato subito fastidio la tv con lo sguardo del sud **Ver con ‘’ojos proprios’’ a América Latina. Guardare con i propri occhi l’ America latina. E’ questo l’ obbiettivo di Telesur (Telesud, qui il sito ufficiale) – l’ emittente satellitare latinoamericana con sede a Caracas nata come servizio pubblico multinazionale(è stata fondata da Venezuela, Argentina, Uruguay e Cuba) per bilanciare l’ egemonia mediatica Usa sull’ America del sud.

Qualcuno l’ ha definita ”la Cnn del sud”, o ”la Al Jazeera latinoamericana”. E sin dall’ inizio delle trasmissioni (qui), il 24 luglio scorso (anniversario della nascita di Simon Bolivar), cresce progressivamente il nervosismo che sta accompagnando i primi passi di questo progetto.
In particolare, vVari settori della destra Usa – con in testa gli ambienti dell’ emigrazione anticastrista a Miami (come al solito molto potenti) -, ma non solo, si stanno mobilitando perché quel punto di vista – los ”ojos proprios” appunto – comincia probabilmente a dare fastidio.

Almeno questa è l’ opinione di Gennaro Carotenuto – ricercatore e giornalista napoletano, docente all’ Università di Montevideo. In un articolo pubblicato nei giorni scorsi, fra gli altri, su Peacelink Carotenuto racconta che

patrocinate dal deputato repubblicano Conny Mack, alcune
organizzazioni d’opposizione al governo venezuelano negli Stati Uniti
hanno già preannunciato il lancio di un’inusuale “campagna continentale
contro Telesur”.
La TV, è la terribile accusa “è un canale di diffusione
del pensiero di sinistra”. Dopo vent’anni di monopolio del pensiero
unico neoliberale risulta difficile accetare che qualcuno continui a
pensare in maniera distinta”
.

E aggiunge che

”Telesur, molto prima del previsto, e molto prima di poter essere materialmente efficace nel suo mandato di orientare verso sud la bussola del sistema informativo continentale, è già la cartina tornasole di un
fenomeno molto più ampio. Per la prima volta dopo molti decenni gli Stati Uniti vedono altri soggetti attivi in politica estera’’ a pochi passi dal giardino di casa

.
In più

”per la prima volta l’informazione alternativa esce dai circuiti ristretti della stampa scritta o di
Internet ed entra in tutte le case, puntando alle masse. Il terreno di scontro tra Telesur e il punto di vista monopolista espresso da CNN e affiliate è il telecomando di centinaia di milioni di latinoamericani.
Preoccupa, indigna, che con Telesur questi possano scegliere”
.

*** La vocazione di uno sguardo diverso sul sud era stata chiaramente espressa sin dalle prime immagini trasmesse il 24 luglio:

CARACAS/AFP – Las primeras transmisiones de prueba de la nueva televisora multiestatal Telesur, que intercalaron imágenes del Che Guevara, José Martí y el uruguayo Eduardo Galeano, comenzaron este martes desde Caracas con el propósito declarado de ver con “ojos propios” a América Latina. (Qui)

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Il palinsesto – spiega Vikinews del 27 luglio 2005 (qui)è composto da 6 ore quotidiane, ripetute per quattro volte nell’arco delle 24 ore, ma l’obiettivo è una trasmissione all news di 24 ore. La proprietà del canale televisivo è al 51% del Governo venezuelano, altri partners sono Argentina, Cuba e Uruguay.
Hugo Chavez, presidente del Venezuela, ha lanciato la sua televisione anti-imperialista e il Congresso americano è pronto a rispondere sulla via dell’etere.
Telesur si prepara a tramettere anche nel resto del sudamerica e negli Stati Uniti d’America, via cavo o via satellite.

**Ma la risposta Usa era arrivata subito. Anzi, già qualche giorno prima:

”Bush-Chavez ora è guerra elettronica”, titolava “il manifesto” del 23 Luglio 2005.

”La Camera Usa approva una radio-tv per portare in Venezuela un’informazione «obiettiva e completa». E’ la risposta «imperialista» a Telesur, in onda dal 24 luglio (Qui).

E, ancora, lo stesso giorno che Telesur andava in onda – spiegava un articolo su Unimondo

’’il Congresso statunitense votava, sotto proposta del rappresentante repubblicano della Florida Conie Mack, appoggiata da altri rappresentanti di origine cubana, tra cui la
repubblicana Ileana Ros-Lehntinen, una mozione per contrastare il processo
destabilizzatore e propagandistico di Telesur, producendo spazi di 30 minuti
di “corretta ” informazione da trasmettere ai Venezuelani, concupiti da
“quel mostro” di Chavez.
Infatti i congressisti americani, che hanno poi approvato la mozione dando l’ avvio all’ ennesimo sperpero di denaro pubblico, forse non sanno o fanno finta di
sapere che proprio in Venezuela la totale offerta televisiva è in mano
privata, anzi in mano proprio ai gruppi golpisti che dal 1998 non hanno mai
smesso un momento di attaccare il Presidente Chavez e il suo governo, fino
alle offese pesanti a livello personale, che non esistono giornalisti
incarcerati o uccisi per motivi puramente politici, come avviene invece
nella totale impunità negli Stati con governi alleati degli U.S.A., come
Messico e Colombia, che la stessa stampa a tiratura nazionale è platealmente
contro il governo e pure non ha mai chiuso un giornale”.

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Ulteriori approfondimenti sulla vicenda:

– Telesur, scacco matto in due mosse al pensiero unico, di G. Carotenuto

Da domenica 24 luglio, con base a Caracas e redazioni in tutto il continente, Telesur -Telesud- sarà in onda dalla Terra del fuoco fino al Canada raggiungendo 370 milioni di ispanoamericani, 180 milioni di brasiliani, 50 e più milioni di latinos negli Stati Uniti e 100 milioni di spettatori che parlano spagnolo in Europa Occidentale e Nord Africa. Sono 700 milioni di spettatori potenziali, nessuna televisione al mondo può farsi capire da così tante persone con una missione così chiara come quella indicata nello slogan della televisione nelle parole di uno dei più grandi artisti latinoamericani del XX secolo, il pittore uruguayano Joaquím Torres García: “Nuestro norte es el sur”, che in maniera meno evocativa va tradotto in “La nostra bussola punta a sud”
(qui) .

– TELESUR: Un progetto contro la disinformazione

“Una televisione regionale contribuirebbe in buona misura a far fronte al colossale squilibrio informativo che si vive in America Latina. Quando, nel prossimo mese di maggio, inizierà a trasmettere la stazione televisiva regionale Telesur, si sarà conseguito un trionfo notevole nell’ampia battaglia per stabilire un nuovo ordine informativo mondiale che sostituisca quello esistente, caratterizzato dal quasi monopolio esercitato da USA ed UE”.
Questa affermazione è stata fatta (in ALAI-AMLATINA) dal giornalista cileno Hernán Uribe, uno dei molti che in America Latina ha salutato e sostenuto l’arrivo di Telesur (Nuova Televisione del Sud SA), un progetto nato grazie all’apporto finanziario dei governi venezuelano, argentino e uruguayano, nonchè al sostegno di istituzioni brasiliane….
(qui)

– UN PROGETTO DI UNA TV ANTIEGEMONICA, parlano i creatori di Telesur, Jorge Enrique Botero y Aram Aharonian (nella foto sotto)

Telesur será algo así como el Al Bolívar, según el paralelismo que alguien propuso pensando en la televisora Al Jazeera árabe. Un ejercicio para “desalambrar” los medios de comunicación masivos del continente, según el símil que prefiere Aram Aharonian, el periodista uruguayo que será el director general de este canal continental, parafraseando a su paisano, el entrañable cantautor Daniel Viglietti. Será, apuestan sus creadores, “el primer proyecto contrahegemónico de comunicación que conozca Suramérica en materia de televisión” (qui) .

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** Vedi anche il nostro Dossier VENEZUELA: LOTTA DI CLASSE IN REDAZIONE: Giornalismo e informazione fra Chavez e i media golpisti .