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DOPO LA POLIZIA FOTO GRATIS AI GIORNALI ANCHE DAI POMPIERI

I fotogiornalisti chiedono un intervento a Odg e Fnsi

Dopo le foto gratis dei funerali del Papa offerte ai giornali dalla
polizia di stato, ora è la volta dei pompieri. Accade a Siena dove il comando
provinciale dei vigili del fuoco ha organizzato un servizio di invio
gratuito via internet di immagini di fatti di cronaca locale che
coinvolgono l’intervento dei suoi reparti. Anche qui, unica contropartita richiesta è la citazione della fonte.

La segnalazione di quest’iniziativa arriva dal Gsgiv della Toscana. ‘’Il fatto porta di nuovo all’ attenzione il grave problema che era stato creato prima da Sky, che distribuisce foto gratuite delle più importanti manifestazioni sportive, e poi con le immagini del funerale del Papa prelevabili gratuitamente per la pubblicazione dal sito della polizia di stato’’, afferma Maurizio Papucci.
‘’Torna quindi per l’ennesima volta in discussione – sottolinea Papucci – il ruolo e l’identità del fotogiornalista e di chi produce immagini per l’informazione attenendosi a regole deontologiche che un ordine di categoria gli impone e di chi invece produce immagini non rispettando nessuna regola e nessuna verifica. Dopo questo ennesimo caso chiediamo ancora una volta alla Fnsi chiarimenti in merito o se (per chi ne ha l’età) sarà meglio presentare domanda al prossimo concorso per vigili del fuoco?’’.

Condividendo pienamente gli interrogativi di Papucci, il Gsgiv della Lombardia li rilancia anche all’ Ordine dei giornalisti che, sul piano giuridico, è sicuramente l’ organismo con il dovere istituzionale di dare concrete risposte sulla legittimità o meno del fatto che soggetti estranei agli obblighi imposti dalla norme deontologiche che qualificano la professione di giornalista producano direttamente informazione destinata ai lettori.

In sostanza, anche a noi piacerebbe sapere una volta per tutte se, stando alle leggi del nostro Paese, è lecito produrre con continuità informazione giornalistica senza essere giornalisti. Ovvio che se la risposta dovesse essere affermativa, cominceremo a sospettare che tutti noi iscritti all’ Ordine, giornalisti professionisti in prima fila – fotografanti, scriventi o parlanti, non importa – dovremmo essere solo dei poveri fessi che da anni e anni , partendo dall’emanazione della legge 69/1963, sono stati semplicemente presi per i fondelli in compagnia anche di tutti i cittadini : soggetti che, non dimentichiamolo, sono i destinatari di tutte le garanzie che, nello spirito base della legge sull’ordinamento della professione di giornalista, dovrebbero essere assicurate dai “produttori di informazione” sottoposti alle norme dell’ Odg.

Amedeo Vergani

(presidente del Gsgiv dell’ Associazione lombarda dei giornalisti)

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