Troppi spot occulti nel mondo del fotogiornalismo

Il problema degli spot occulti, ora d’attualità  per le note vicende Rai, è da anni sempre più presente anche nel fotogiornalismo.
La denuncia è arrivata oggi dai due fotogiornalisti presenti nella Commissione nazionale contratto della Fnsi, Amedeo Vergani e Maurizio Papucci, che in un documento hanno chiesto ai vertici della Federazione nazionale della stampa di intervenire con rigorose iniziative di vigilanza che impongano agli editori di porre fine a questo vergognoso fenomeno che pone sempre più a rischio la credibilità  di chi opera nell’informazione visiva.

Il malcostume – secondo Vergani e Papucci – imperversa “soprattutto nel settore dei periodici nel quale molti dei fotoreportage pubblicati vengono realizzati con immagini prodotte, anzich� in quella totale autonomia che la deontologia professionale impone, con il sostegno economico degli stessi soggetti al centro della specifica informazione giornalistica che viene proposta a chi acquista il giornale. Il tutto senza che il lettore ne venga, anche minimamente, in qualche modo informato”.

“Il fenomeno – � sottolineato nel documento – riguarda gran parte dei settori tematici del giornalismo, partendo da quelli che portano all’attenzione del pubblico determinati prodotti commerciali, sino a quelli pi� legati alla sfera del sociale e della politica. Tanto per dare un’idea concreta attraverso un esempio, quello che un tempo accadeva in settori come quello del turismo ( reportage realizzati a spese di organismi pubblici o di agenzie di viaggio ), oggi sta avvenendo persino in comparti delicatissimi come quello che si occupa delle situazioni di crisi oggetto di intervento delle organizzazioni umanitarie, entit� anche loro sempre pi� spesso disposte ad investimenti mirati ad ottenere quella visibilit� necessaria a raccogliere consensi e finanziamenti tra i cittadini”.

Il tutto – ricordiamo inoltre – tenendo presente anche quanto c’� dietro a episodi come quello dei capelli in pi� aggiunti sulla calvizie di Berlusconi da chi aveva prodotto la famosa immagine della copertina pubblicata, circa un anno fa, da Panorama e della quale si era occupato l’Ordine dei giornalisti della Lombardia senza per�, almeno per ora, andare davvero sino in fondo nell’accertare i meccanismi di condizionamento che avevano portato allo squallido taroccamento.

“Questo – affermano Vergani e Papucci – in un momento di estrema debolezza dei giornalisti dell’informazione visiva che, ormai totalmente tagliati fuori dalle garanzie assicurate dalle regole di un rapporto di lavoro subordinato e fortemente condizionati dall’estrema fragilit� di forme sempre pi� selvagge di lavoro autonomo, sono sempre meno in grado di pretendere con rigore di poter esercitare la propria professione in modo da fornire un’informazione corretta basata su scelte non pilotate e non subordinate ad interessi diversi da quelli dei propri lettori”.

“Nel far presente il grave fenomeno – concludono i due membri della Commissione nazionale contratto – auspichiamo che Presidenza e Segretaria generale della Fnsi diano vita al pi� presto ad iniziative di rigorosa vigilanza che, imponendo agli editori di porre fine a questo vergognoso malcostume, possano fare piazza pulita di tutto quanto pu� mettere a rischio la fiducia dei lettori nei confronti di chi � impegnato nel dovere di fornire loro un’ informazione visiva corretta”.