
Parliamo di giornalismo e in particolare di una delle piaghe del giornalismo moderno, quelle notizie false, o meglio bufale, o meglio post verità, che da alcuni anni, sembrano aver catalizzato integralmente il dibattito dentro alla nostra professione. Sviando ahinoi, da temi ben più importanti, quando si parla di giornalismo, l'attenzione delle persone, e molto spesso, anche dei cosiddetti esperti. Soppiantare il giornalismo o anche
"dell'indifferenza radicale". Una sorta di locuzione, davvero bellissima, dal significato evidente - o meglio - speriamo che lo sia, o più probabilmente lo diventi, quando e se, arriverete in fondo alla lettura di questo nostro resoconto! La geniale definizione è stata coniata da Shoshana Zuboff, nel suo ultimo libro che si intitola
"il capitalismo della sorveglianza". Un testo davvero importante, a nostro avviso, e sul quale stiamo lavorando da alcune settimane. Significativa e acuta, questa definizione, perché evoca in modo chiaro l'atteggiamento dei cosiddetti
"capitalisti della sorveglianza", che per Zuboff sono in buona sostanza, le techno-corporation, o meglio: tutte le aziende che attraverso l'uso dei
"nostri" dati, attinti in modo più o meno lecito, dal web e dai nostri comportamenti digitali; non solo provano a venderci cose, beni e