
Circa due terzi dei giornalisti investigativi americani (il 64%) ritengono che il governo degli Stati Uniti abbia raccolto dei dati sulle loro telefonate, e-mail o altre comunicazione online, e otto su dieci pensano che il fatto di essere un giornalista aumenti la probabilità che i propri dati verranno raccolti. Coloro che si occupano di sicurezza nazionale, affari esteri e attività del governo federale sono particolarmente propensi a credere che il governo possegga dei dati sulle loro comunicazioni elettroniche (il 71% rispondono affermativamente).
Lo mette in luce
un sondaggio condotto da Investigative Reporters and Editors (IRE) - un' organizzazione senza scopo di lucro che fa capo al Pew Research Center - in collaborazione con il Columbia University’s Tow Center for Digital Journalism.
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