
Parlare di Pino Rea, il nostro fondatore e mentore, la nostra guida da sempre, il nostro principale redattore per molti anni, la nostra prima fonte di ispirazione, è davvero molto difficile. Una impresa ardua e dolorosa perchè da qualche giorno ne dobbiamo parlare al passato, e non ne abbiamo alcuna voglia, credeteci. Lasciamo allora, come abbiamo sempre fatto qui a bottega, e fedeli allo stile tipico proprio del nostro fondatore, quello che poneva il redattore in secondo piano, sullo sfondo, al servizio del fatto, della notizia; lasciamo siano i fatti a parlare per noi di lui e per lui. I fatti e le testimonianze del gran lavoro svolto da Pino Rea al servizio del giornalismo, al servizio della Libertà di Stampa e del Diritto all'Informazione. Lasciamo sia lui stesso a parlare. Guardate cosa scriveva, quasi dieci anni fa, in uno dei suoi rari articoli firmati, pubblicati su questo blog. A Firenze si era appena svolta una storica riunione pubblica, per parlare di giornalismo e di precariato, e per scrivere un documento denominato
"Carta di Firenze" :
Io resto scettico. Penso che le carte abbiano un forte valore simbolico più che una concreta efficacia precettiva.