Il gruppo è stato archiviato

Per la serie come sarà ( è ) la nostra vita (digitale ma anche no, forse meglio dire vita e basta!!!) ai tempi di oggi, quando appartieni ad una comunità, e quella comunità è anche un vasto e variegato gruppo su un social media, tanto per non far nomi: facebook;  e un giorno di un mese e di un anno noti e molto simili al 22 aprile del 2017, uno degli amministratori di quel gruppo di lavoro/comunità decide di chiudere il gruppo medesimo, archiviando (la parola non è stata scelta casualmente) mesi/anni/decenni di lavoro, di esperienze, di vita?

 

 

Succede ogni giorno, succede a tutti noi, succede nella vita reale, in quella che ogni giorno trascorriamo fra luci ed ombre fuori e dentro la rete,  nella nostra unica e indivisibile dimensione che è quella della vita stessa digitale/analogica/in presenza o in remoto che sia. Questa vita: la nostra.

 

 

Nessun trionfo, nessuna remora, solo accettazione di una condizione dell’esistenza. Alla quale però urge aggiungere al più presto una condizione che per il momento è solo presunta e talvolta nemmeno tale … quella della conoscienza, quella della consapevolezza, quella della cultura.

 

 

ll messaggio lapidario che apre la timeline di un gruppo archiviato è brutalmente realistico nella sua algoritmica inconsapevolezza:

 

 

“Il gruppo è stato archiviato

Un amministratore ha archiviato questo gruppo in data ……...

Non puoi creare post, mettere “Mi piace”, commentare o aggiungere altri membri, ma puoi continuare a vedere tutti i post.”

 

 

(Che culo!!!) permettete il commento di cuore – ??? –  senza correre il rischio di essere fraintesi ne svilire l’intento di questo post e provare a stemperare la devastazione provocata da questo messaggio senza ritorno?

 

 

Il gruppo che vorrei prendere in esame, senza entrare nelle dinamiche specifiche delle discussioni avvenute dentro a questa specifica piazza virtuale, ma per aggiungere invece elementi utili al ragionamento che stiamo provando ad articolare, era stato fondato nel novembre del 2015 –  poco meno di due anni or sono – e aveva messo insieme in un periodo di tempo davvero breve la bellezza di oltre 11 mila iscritti, che, lasciatemelo dire, anche per un social con quasi 2 miliardi di membri nel mondo, è un numero davvero considerevole.

 

 

Il gruppo era non solo ben nutrito nei numeri ma molto ben gestito, attivo e partecipato, e i post in bacheca erano commentati e moderati con grande acume dai membri del gruppo stesso. Per darvi ancora qualche altro elemento aggiungerò che tale gruppo era stato fondato da 6 amministratori diversi – i quali come spesso accade in questo tipo di comunità social avevano poteri assoluti sul gruppo stesso – , anzi meglio, il creatore materiale del gruppo stesso era/è (per come sono fatti questi luoghi sociali), uno solo, e proprio e solo lui, nonostante la presenza degli altri 5 amministratori, ha poi materialmente posto la parola fine alla vita del gruppo il 22 aprile dell’anno domini 2017.  Bisogna anche precisare, per dovere di cronaca, che sebbene sia stato l’ideatore del gruppo a spostare su off la vita del medesimo, la decisione è stata presa in modo collegiale e condiviso da tutti e 6 gli admin del gruppo. Ancora qualche dato: il gruppo era gestito da  11 moderatori. Tutto il lavoro era di tipo volontaristico, non remunerato e non a scopo di lucro.

 

 

 

Anche se, come forse qualcuno saprà, tale confine: lucro o volontariato sui social è davvero labile e soprattutto è superato dalla logica dell’algoritmo che dal nostro lavoro volontario o a pagamento, finalizzato o edonistico, per scopi umanitari o finalità aziendali: trae in ogni caso il massimo beneficio monetizzando il traffico che creiamo sulle pagine del social medesimo, acquisendo la proprietà assoluta di tutto quello che postiamo, riutilizzando in ogni momento e in ogni modo possibile tutto quello che mettiamo a disposizione sulle nostre bacheche, etc.etc., ma potrei continuare a lungo con l’elenco delle cose che l’algoritmo prevede e sfrutta a suo esclusivo vantaggio e che noi fingiamo di non sapere o forse non sappiamo per davvero.

 

 

Nessun intento critico nei confronti di nessuno, intendiamoci, solo, come abbiamo provato a specificare in apertura di questo post, l’intento di provare a trasmettere conoscienza e consapevolezza. Perchè siano le nostre bussole per muoverci in modo culturalmente adeguato dentro alla nostra vita di tutti i giorni (digitale o meno che sia).

 

 

Il gruppone di cui commemoriamo la prematura scomparsa aveva anche una policy molto ben scritta, chiara e semplice ma adeguata alle dinamiche del rispetto e della comprensione reciproca necessarie per una buona gestione di una comunità online, tantopiù se variegata e molto nutrita come era questa. Guardiamole da vicino queste semplici ma efficaci regole d’ingaggio:

 

 

CONDIVIDI informazioni, idee e buone pratiche. Tutto ciò che AIUTA i membri, tutto ciò che facilita nel FARE il nostro compito è un contributo prezioso e quindi sempre gradito.
RESTA IN ARGOMENTO: qui ci occupiamo esclusivamente di ciò che è connesso all’……………… Se ciò che stai per postare NON AIUTA questa community, per favore, NON POSTARLO.
RISPETTA gli altri membri del gruppo. Provocazioni, mancanza di gentilezza ed educazione non sono di nessun aiuto, quindi non consentite.
SONO VIETATI i post pubblicitari di corsi e prodotti a pagamento”.

 

 

Anche la mission del gruppo era davvero ben scritta e molto comprensibile, nella semplicità, immeditezza ed estrema sintesi che sono da sempre condizioni primarie per un corretto approccio al mondo digitale e alla vita online :

 

 

“Una piazza virtuale rivolta ai nuovi ………. della ……. per condividere notizie, esperienze e strategie”.

 

 

Come detto e sottolineato il nostro intento è puramente giornalistico, vogliamo/vorremmo aggiungere elementi, portare alla vs. attenzione concetti, ci piacerebbe sottolineare e sollevare concetti, approfondire dinamiche e farvi partecipare o rendervi parte attiva a questo processo, uno dei “processi” in corso, sempre più frequenti in questa nostra vita fatta di pixel oltrechè di incontri e persone molto spesso più remoti  che in presenza. In questo caso è il processo dell’abbandono – forzato o meno – dell’archiviazione, del distacco, del mettere da parte, della coesistenza che diventa improvvisamente una non esistenza nella sussistenza, nella permanenza della rete.

 

 

 

Smettiamo in modo improvviso e spesso non preventivato, di interagire, di condividere e intessere relazioni e lavori con i nostri simili nella grande e variegata comunità che avevamo concorso a rendere forte e vigorosa sul nostro social preferito ma tutto quello che abbiamo scritto, fotografato, ripreso, montato, postato, sviluppato, suggerito, condiviso, intessuto, scambiato, realizzato, sviluppato ………( e tantissimi altri verbi e sinonimi di collaborazione ) rimarrà lì alla nostra portata, alla portata di quelli che nel gruppo erano iscritti, ma non di tutti, non di tutti gli iscritti al social, non dei nostri amici sul social, nemmeno della nostra sfera di influenza ( filter bubble? echo chamber?); e il social ?…. e gli sviluppatori del social? … e il marketing del social? …e l’algoritmo del social? Cosa se ne farà/faranno. Ne sarà fatto qualcosa? Cosa resterà e quanto resterà e dove resterà venuto meno il campo sociale condiviso dove sviluppare i nostri ragionamenti ?

 

 

Non abbiamo, ne vogliamo dare  risposte, in questo caso non vorremmo neanche rivolgerci agli esperti per chiedere loro un parere o un vaticinio. Vorremmo essere solo giornalisti in questo caso, vorremmo porre problemi e suscitare dubbi, creare incertezze, instillare in ognuno la voglia di chiedere, di porre domande, di farsi domande.

 

 

Quello che proviamo ad osservare ancora più da vicino è l’ultimo e definitivo post del gruppo in esame. Un post scritto dall’amministratore/creatore/dominus assoluto ed  esecutore materiale della condanna a morte del gruppo medesimo.

 

 

In questo post, grondante lacrime e sangue, l’admin argomenta la sua decisione, così:

 

 

Cari membri di …..,
vi scrivo queste poche parole per comunicarvi che il gruppo sta per chiudere i battenti.
Non si tratta di uno scherzo.
IL GRUPPO SMETTERÀ DI ESISTERE SABATO NOTTE.
Da qualche mese ormai non credo più al progetto che aveva dato vita a questo gruppo. Forse mi sbaglierò, ma la spinta innovatrice che ci aveva contraddistinto all’inizio si è esaurita, OMISSIS
Mi assumo totalmente la responsabilità della chiusura. Ringrazio di vero cuore OMISSIS per aver condiviso con me, non solo gli obiettivi, gli onori ed i tanti oneri che comporta avere un gruppo così grande, ma anche la decisione di chiudere tutti insieme questa avventura.

Se volete utilizzare questo post per lasciare qualche vostro pensiero, fate pure. Sabato notte il gruppo sarà archiviato, quindi sarete in grado di cercare al suo interno, ma nessuno potrà più iscriversi o aprire nuovi post, commentare, etc.

 

 

Questo il testamento del creatore, ma il testamento vero sta nelle 14 condivisioni del post, nelle 299 impression fra like, lacrimucce e cuoricini in calce al post e soprattutto nei 414 commenti che elaborano la notizia e la arricchiscono sotto al post medesimo.
Proviamo ad osservare anche questa parte del post e proviamo ad estrarre ed isolare  quei commenti che ci paiono suggerire scenari di ricerca e approfondimento o considerazioni che arricchiscano le riflessioni sul caso che vorremmo provare a fare assieme a Voi:

 

 

 

 

… mi permetto di dissentire, dal momento che ho trovato all’interno di questo gruppo tantissimi spunti e nuove idee. Mi dispiace davvero che chi l’ha fondato manifesti il disappunto e la delusione che io assolutamente non condivido!

 

 

… Faccio lo screen della copertina e la conservo. A testimonianza di una bella carica di energia che aveva coinvolto oltre 11000 …… Ci incontreremo altrove, ovviamente. Buon lavoro a tutti noi! E che l’entusiasmo non ci abbandoni!<

 

 

Ho trovato utilissimo il gruppo, il sito, il repository, i videomessaggi e tutto il resto. Molto utili. …. credo che la bacheca di questo gruppo abbia ospitato (e continuerà a conservare, anche se congelate) decine e decine di appassionanti discussioni, riferimenti importanti, spiegazioni, chiarimenti, informazioni tante volte non reperibili neanche attraverso i canali istituzionali. Spesso mi è capitato di ricorrere a questo gruppo per cercar di capire una sibillina circolare o un ostico avviso ministeriale…

 

 

 

… non commettete un grande errore: questo gruppo non è (più) solo vostro, ma di tutte le persone che trovano una idea, un supporto, degli amici, delle persone che la pensano come loro. Ognuno è libero di fare le proprie scelte individuali, ma non lasciate morire qualcosa che forse (sicuramente) senza di voi potrebbe anche essere diverso, ma che è diventato un punto di riferimento per più di 11.000 persone. È un piccolo stadio.

 

 

e se vi aggiungo tutti agli amici???? …….. potrebbe essere una minaccia … non voglio sdrammatizzare una cosa seria e pensata… ma insisto per far capire quanto mi dispiacerebbe perderviiiii

 

 

Certo che non capisco questa scelta. .. quando un gruppo diventa così numeroso non si può più considerare solo di chi lo ha ideato. Tu non ci credi più ma noi lo troviamo molto utile. .non conta niente questo? Lascia l’amministrazione ai tuoi colleghi che non condividono piuttosto che prendere una decisione così insensata

 

Mi spiace. Non condivido affatto le motivazioni della chiusura. Ho un sacco di link salvati, alcuni già letti, altri da leggere con calma, durante l’estate. Ho imparato più qui che in molti corsi e credo fermamente nella condivisione tra pari, dai quali apprendo tecniche, idee, notizie utili. Credo, tuttavia, che un gruppo così vasto e così partecipato non sia, di fatto, più di proprietà esclusiva dei suoi primi autori, che ringrazio per il grande lavoro svolto finora. Penso che sarebbe più corretto, a questo punto, anziché deciderne unilateralmente la chiusura, proporre di essere aiutati o sostituiti da altri, più fiduciosi, colleghi.

 

 

Sono sicura che avete le vostre motivazioni, vi chiedo solo di ripensarci. Facebook come tutto il resto dipende da quel che noi ne facciamo, e questo gruppo era, anzi ancora è, formidabile. Facciamo che resti tale.

 

 

Un gruppo è fatto di persone che aderiscono liberamente e non di una sola persona che lo apre… 

 

 

 

No. I gruppi su fb sono (anche penalmente) di chi li gestisce 
La gestione la si può passare tranquillamente a qualcuno di diverso dal creatore , senza problemi e quest’ultimo ne sarebbe responsabile   

 

 

(questo passaggio composto di tre commenti diversi in relazione fra loro ci è parso particolarmente significativo)

 

 



La questione della chiusura del gruppo (ormai irrilevante) , mi ha fatto pensare. Se un giorno facebook e google decidessero di chiudere o peggio decidessero di non offrire servizi ad una determinata ditta. Provocherebbero la chiusura effettiva della stessa in pochi giorni. Il potere reale e il potere virtuale ormai sono diventati la stessa cosa , l’amministratore era nel suo diritto ma ha di fatto chiuso la ditta……… senza possibilità di scampo , così un giorno facebook e google potrebbero fare chiudere per esempio la Barilla eliminandola dalla rete. Penso che la questione dovrebbe essere considerata anche dal legislatore.

 
…internet non è un’azienda che può chiudere, se volete provare a cancellare qualcosa dalla rete rimarrete stupiti di quanto sia complicatoIl mondo virtuale non esiste. È tutto reale.
Miglior conclusione per dare avvio alle riflessioni collettive qui, sui social, sui muri, incontrandosi per strada e nei diversi luoghi della vita non poteva esserci, buon proseguimento e grazie dell’attenzione!!!