E’ morto Santo Della Volpe Presidente Fnsi

santo-della-volpeE’ morto dopo breve malattia all’età di 60 anni il presidente della Fnsi, Santo Della Volpe. Inviato del Tg3 Rai,  era stato socio fondatore dell’associazione Articolo 21 e presidente di Libera Informazione. Santo Della Volpe era stato recentemente eletto presidente della Federazione Nazionale della Stampa.
La camera ardente è stata allestita nella sala ‘Walter Tobagi’ della Fnsi in Corso Vittorio Emanuele, 349 a Roma.
I funerali, avranno luogo sabato 11 alle 11 nella Basilica di Sant’Agnese, in via Nomentana 349 a Roma.

Il ricordo di Santo Della Volpe su Articolo 21

Questa mattina è venuto a mancare Santo della Volpe, nostro amico e compagno di tante battaglie. E’ stato uno dei soci fondatori di Articolo21 e in questi anni lo abbiamo sempre trovato al nostro fianco, sempre in prima fila per difendere la libertà di informazione da ogni tipo di attacco e manipolazione.

Ieri mattina eravamo insieme nella sua casa con la moglie Teresa e Vittorio Di Trapani. Pur stando male, pur essendo debolissimo e con voce flebile non ci ha mai parlato della sua malattia, ma dei suoi e dei nostri progetti futuri. Delle battaglie da fare per la libertà di espressione, contro la precarietà nell’informazione, sul tema della diffamazione.
E’ proprio su questo tema, la diffamazione che Santo ha scritto un mese fa il suo ultimo articolo, per il nostro sito e per quello di Libera Informazione. Per questo lo ripubblichiamo e potete leggere in questo link i suoi pezzi di questi anni

Il ricordo di Santo Della Volpe sul sito Fnsi

Si è spento nelle prime ore di giovedì mattina il collega Santo Della Volpe, presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.  Inviato storico del Tg3, era direttore del sito di Libera Informazione ed è stato tra i fondatori dell’associazione Articolo 21.
Giornalista professionista dal 1977, entra in Rai nel 1982 nella sede di Torino. Negli anni ’90 si occupa della prima Guerra del Golfo, della guerra civile in Albania e della guerra in Kosovo. E poi delle vicende di mafia, dall’assassinio di Falcone e Borsellino sino al processo Andreotti, dalla lotta dei commercianti siciliani contro il pizzo all’arresto dei fratelli Brusca, scrivendo anche numerose pubblicazioni sui temi della lotta alla criminalità organizzata.
Fino alla fine ha continuato a lottare per gli ideali in cui ha sempre creduto: la difesa della libertà di informazione, i diritti dei giornalisti, la tutela dei colleghi più deboli.