La satira, una grande risorsa contro la propaganda

Satira1Da due mesi giornalisti, blogger, scrittori e internauti sono impegnati in una campagna satirica contro lo Stato Islamico sul web, lo spazio in cui i gruppi jihadisti diffondono la loro propaganda e reclutano.

 

Ne dà conto Fatima Aziz su Culturevisuelle, spiegando che la trasformazione di ISIS (Ismalic State of Iraq and Siria) negli hashtag #ISISmovies e #ISIStv ha prodotto una serie di tweet ironici che fanno la parodia dei titoli dei film di cassetta hollywoodiani, illustrati in gran parte con dei montaggi di materiali pubblicati dallo Stato Islamico.

 

Oltre alla manipolazione in chiave umoristica dei format pubblicitari ed editoriali, questa campagna viene seguita anche da alcune testate ufficiali – spiega ancora Culture Visuelle – come il sito web libanese Now News, che ha scelto di illustrare un suo articolo con un montaggio di mmagini che si inserisce nel format visuale dei ‘meme’.

 

Satira2

 

Anche se questa campagna può rivelarsi eccessiva per coloro che seguono la fede mussulmana – osserva Aziz – gli autori di questi materiali satirici lo ritengono un mezzo indispensabile per combattere l’ e-jihad.

 

Questo ricorso alla derisione e all’ uso esplicitamente caricaturale delle foto di propaganda o/e di stampa, soprattutto quella online, indica una preferenza per i meme piuttosto che per il disegno satirico tradizionale. Questo cambiamento editoriale non si limita alla stampa online occidentale e/ o a quella del Medio Oriente. Ad esempio, riguardo all’ instabilità politica nella RepubblicA Islamica del Pakistan, il giornalista/blogger Nadeem F.Piracha ha pubblicato una serie di montaggi sul suo blog ufficiale ospitati dal sito inglese del quotidiano Dawn.

 

Satira3

 

Se lo Stato Islamico e il governo pakistano diffondo la foto per il suo valore documentario, la trasformazione di questo format visuale da parte degli attivisti e dei giornalisti sui blog e Twitter – conclude Culture Visuelle – afferma la potenza ludica di questi meme, un mezzo spiazzante per respingere e prendere le distanze dalla triste attualità.