WoW, che libro

wowUn libro a 6 mani potrebbe sembrare un problema di pigrizia, forse lo è anche, di sicuro lo scrivente che è anche l’ideatore del progetto da solo il libro non l’avrebbe mai scritto.

 

A volere ben guardare e “senza premeditazione”, (ce ne siamo accorti solo oggi), siamo tutti e tre comunicatori oltrechè giornalisti, ma in modo molto diverso e particolare, sia per la differente età, sia per le differenti esperienze accumulate procapite.

Uno ha comincato nel marketing, poi ha proseguito la propria carriera in pubblicità, dove ha appreso i rudimenti della comunicazione, mentre qualche portone più in là sgambettava da giornalista alla radio.

 
Un altro, ha percorso una strada uguale e contraria, iniziando da giornalista a Repubblica e proseguendo poi da comunicatore presso un noto e potente istituto di credito, dove si è specializzato nelle on line media relations.

 

La terza del gruppo fa comunicazione per lavoro: uffici stampa, relazioni, rassegne, organizzazioni eventi, e poi nel tempo libero (poco) si cimenta nella rude pratica del giornalismo, sua vera e unica passione assieme alla fotografia.

 

Da questa riflessione su comunicatori e giornalisti della rete e le nuove professioni necessarie ad interpretare nel giusto modo questa fase di profonda trasformazione dei mestieri suddetti, nasce l’idea di questo libro che si intitola “WoW, working on web giornalisti e comunicatori come non si inventa una professione” di Claudia Dani, Daniele Chieffi e Marco Renzi.

 
Il libro edito da Franco Angeli è in vendita nelle librerie del Bel Paese e sul web.

 
Un manuale per comprendere quali siano le nuove figure professionali del giornalismo e della comunicazione e scoprire assieme a 21 professionisti della rete come alcune di queste vengano “interpretate” in Italia.

 

L’opera è divisa in tre parti.

Nella prima si effettua un’analisi del mondo esistente e una descrizione approfondita delle nuove professioni dei settori giornalistico/comunicativi mutuate dall’estero sopratuttto dal mondo anglosassone e dall’ Europa dove tali professioni esistono, alcune già da tempo, talvolta molto tempo … mentre da noi ancora niente o quasi…

 

Nella seconda attraverso le interviste agli operatori dei due mondi che svolgono anche da noi alcune di queste nuove professioni oppure, il più delle volte, si sono letteralmente inventati una professione, talvolta un percorso imprenditoriale completo, vengono analizzate le necessarie trasformazioni in atto o in corso di realizzazione, e vengono suggeriti altri possibili scenari.

 

Fra gli intervistati troviamo personaggi di spicco del giornalismo on line italiano come Anna Masera (social media editor de La Stampa) la prima in Italia a ricoprire questo ruolo, a Robin Good ( imprenditore della rete a 360 gradi uno dei grandi professionisti del web italiano), Da Massimo Russo ( neo direttore di Wired Italia, grande esperto di rete e scrittore della e per la rete con << Eretici digitali il libro che ha scritto con Vittorio Zambardino anticipando tonnellate di argomenti, oggi di strettissima attualità), a PierLuca Santoro meglio conosciuto come il Giornalaio che della rete è uno dei massimi rendicontatori, esperto di marketing e comunicazione, giornalista suo malgrado, arrivato al successo proprio grazie alla rete e in particolare al suo blog che si chiama appunto Il Giornalaio.

 

E poi le conclusioni diverse per ciascuno degli autori per sottolineare, ancora una volta, quanto sia in divenire il mondo del giornalismo e della comunicazione, e quali e quanti siano gli scenari possibili per un futuro meno disastroso dell’attuale presente…magari concedendo anche nel Belpaese il beneficio d’inventario a chi ha deciso di sperimentare e chiedendo al pubblico e agli imprenditori di investire proprio nella ricerca invece di aspettare le sempiterne “sovvenzioni”.

 

ps. la cosa più bella del libro è la prefazione gentilmente offerta dal “nostro” Vittorio Pasteris