Giornalismo di qualità per lettori incazzati. Un blog per seguire e partecipare alla nascita di una testata digitale

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Una redazione aperta con cui si potrà interagire passo dopo passo nei tre mesi che mancano al lancio della testata, durante tutte le fasi del progetto di realizzazione di Acuerdo una pubblicazione digitale trilingue (spagnolo, inglese e portoghese) che si occuperà prevalentemente di giornalismo investigativo esplorando nuove forme di interazione con il pubblico.

 

L’ interfaccia fra redazione e lettori è un blog partito qualche giorno fa e intitolato Pissed Off Readers (più o meno ‘’lettori incazzati’’), un blog che,  fino all’ avvio ufficiale di Acuerdo, seguirà lo sviluppo del progetto e spiegherà come partecipare al lavoro collettivo proposto. Pubblicando anche le riflessioni della redazione sulla crisi del giornalismo, i cambiamenti negli stili di consumo dell’ informazione, i nuovi stili narrativi e l’ universo transmediale.

 

Attraverso una telecamera fissa – spiega ApMadrid – , si potrà seguire l’ attività quotidiana della redazione.

Il lancio di Acuerdo – ‘’major journalism for pissed off readers [‘’giornalismo di qualità per lettori incazzati’’, è il sottotitolo] – è fissato per il 3 novembre.
 

Secondo Idoia Sota, fondatrice e consigliere delegato della testata, ex giornalista a El Mundo e al Paìs, si tratta di una piattaforma su cui verranno pubblicate soprattutto inchieste approfondite in cui predominerà uno stile narrativo transmediale (“cogliere tutte le possibilità della tecnologia per presentare i servizi con un linguaggio visuale e interattivo, seguendo le esigenze dei contenuti”) e scommettere su social media e partecipazione dei cittadini.

 

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Sota, premio Larra 2010 della Asociación de la Prensa di Madrid, ha spiegato che il progetto si baserà sulla ‘’combinazione fra il meglio della tecnologia e il meglio del giornalismo investigativo’’ e sarà frutto di un’ altra combinazione, quella del lavoro congiunto di una equipe multidisciplinare formata da giornalisti e altri professionisti, come disegnatori, sviluppatori web, animatori, ecc. Anche se – aggiunge – ‘’ quello che veramente conta è la qualità delle storie, dei servizi, insomma la materia prima’’.

 

Acuerdo, poi, seguirà una linea di forte impegno nel data journalism e nel campo dell’ open data e della trasparenza.  “Vogliamo che tutti abbiano accesso alle basi-dati con cui lavoriamo. L’ informazione non appartiene a noi, ma sono i cittadini che hanno il diritto di accedervi “, ha detto Sota.

 

Come spiega la direttrice, il nome della testata fa riferimento da un lato a un patto con il lettore e  dall’ altro a un “accordo di una generazione di professionisti che, delusi dal giornalismo che è stato fatto finora, senza riuscire a sfruttare le possibilità offerte dalle nuove tecnologie e dai nuovi formati, sono d’ accordo nel puntare su un altro tipo di giornalismo e di contenuti”. Inoltre, ha chiarito Sota, “la parola Accordo in portoghese appartiene a quella famiglia di parole che significano ‘svegliarsi, aprire la mente’.”
I testi saranno pubblicati in tre lingue: spagnolo, inglese e portoghese, oltre che nelle lingue originali in cui sono fatti i diversi reportage. Elaborati da “grandi firme del giornalismo internazionale e da un gruppo di giovani talenti”, i servizi verranno pubblicati con periodicità quindicinale. “Pensiamo che il mercato sia abbastanza saturo di ‘rumore informativo’ e che il nostro contributo possa essere il lancio di una perla, un reportage di alta qualità, ogni 15 giorni”, dice Sota.

 

I contenuti saranno progettati prima di tutto per i tablet, il mezzo che consentirà quindi la migliore fruizione, anche se saranno disponibili per tutti gli altri dispositivi mobili.

 

Acuerdo3Commercializzazione dei servizi e finanziamento

 

Tutti i servizi saranno a pagamento e verranno messi in vendita o singolarmente o attraverso abbonamenti mensili o annuali. Fino all’ inizio delle pubblicazioni sarà possibile stipulare anche abbonamenti a vita.

Per quanto riguarda il finanziamento della testata, a metà agosto verrà lanciata una campagna di crowdfunding.

“Ma non diciamo di no a dei finanziamenti tramite sponsorizzazione”, sempre nei casi in cui i finanziatori non abbiano interessi nel campo di cui si occupano i reportage, aggiunge Sota. “Cercheremo tutte le possibili forme di finanziamento perché sappiamo che non si può dipendere solo da poche fonti di entrate. Anche se speriamo che la fonte principale sia la vendita dei contenuti, come accade in questo tipo di media negli Stati Uniti’’.

 

Una redazione multidisciplinare

 

Il team di questo progetto, che è stato costruito a partire dall’ ottobre 2012, è attualmente composto da otto persone: oltre a Idoia Sota, Pedro García Campos, per la gestione editoriale; Maruxa Ruiz del Arbòl, per redazione e contenuti; Camilo Conte, per Graphic Arts, e Javier Díez, per Digital art, entrambi dello studio studio FF&RW; Facundo Arias, per lo Sviluppo web; Borja Soler, per la produzione audiovisivo, e Rachel Arano.