Pubblicità, come si aumenta la realtà (degli spot)

Mentre Google lavora a un prototipo di occhiali in grado di ‘’aumentare’’ la realtà (aggiungendo alle cose – e alle persone? – che si stanno guardando tutte le possibili notazioni, anche commerciali ovviamente, che qualcuno gli vorrà affibbiare), Sky Pubblicità si presenta sul mercato come la prima concessionaria italiana a rendere la pubblicità di un magazine interattiva, multimediale e condivisibile, proprio attraverso la cosiddetta “realtà aumentata”.

 

In questo caso si tratta della possibilità di sovrapporre contenuti multimediali – video, audio e animazioni – a immagini statiche, come quelle di una pagina pubblicitaria cartacea, facendo scattare determinati dispositivi.

 

L’iniziativa – spiega Digital-sat.it – è frutto di un accordo fra la concessionaria di Sky ed Ecods, una azienda specializzata nella comunicazione e nel marketing digitale che distribuisce in Italia Aurasma, l’ applicazione che introduce la realtà aumentata.

 

Si tratta di un software disponibile per smartphone e tablet e compatibile con i sistemi operativi iOS e Android, che, a partire dalle immagini “osservate” e catturate dalla fotocamera dei dispositivi, ricostruisce la realtà in maniera dinamica.

 

‘’L’utilizzo è molto semplice – spiega il sito -. Inquadrando, infatti, una pagina di giornale si può far partire lo spot relativo al prodotto oggetto dell’annuncio o lanciare il trailer di un film. Il lettore diventa così “spettatore” e può interagire, condividere, acquistare direttamente i prodotti pubblicizzati dal proprio smartphone o tablet.