I 46 anni del Foia Usa: uno strumento che può fare la differenza nel campo del giornalismo

In occasione del 46° anniversario dell’adozione del  Freedom of Information Act negli Stati Uniti da parte dell’allora Presidente Johnson (4 luglio 1966, nella foto il momento della firma), il National Security Archive ha presentato una raccolta di 46 articoli giornalistici scritti nel 2011 e resi possibili attraverso l’uso attivo e creativo del FOIA.

 

 

Questo campione rappresentativo, selezionato tra le centinaia di storie diffuse da giornali, blog, emittenti radiotelevisive e ricercatori, traccia un quadro delle richieste di accesso che hanno consentito di svelare vicende come le parole chiave usate dai funzionari del Dipartimento di Sicurezza interna per monitorare i siti di social networking; la contaminazione del suolo che mette a rischio i Marine americani e le loro famiglie a Camp Lejeune; i tentativi precedenti all’11 settembre di colpire Osama Bin Laden; il prestito segreto della Federal Riserve alle banche, per un importo di 1,2 trilioni di dollari.

 

Sono solo alcune delle decine di storie che il pubblico ha il diritto e la necessità di conoscere, sottolineano dall’Archivio.

 

“Queste storie emerse grazie al Freedom of Information Act mostrano il paradosso del FOIA”, spiega Tom Blanton, direttore National Security Archive, che, dalla sua fondazione nel 1985, ha inoltrato con successo decine di migliaia di richieste di FOIA. “Noi richiedenti ci lamentiamo sempre dei costanti ritardi, degli ostacoli burocratici, dei problemi legati ai costi di gestione delle richieste, dell’eccessiva segretezza del governo; eppure ogni anno il FOIA produce risultati da prima pagina che fanno effettivamente la differenza per i cittadini e per il buon governo”.

 

“Le Agenzie stanno volontariamente rallentando l’attuazione delle promesse del Presidente Obama in materia di trasparenza”, commenta Nate Jones, coordinatore della sezione FOIA dell’Archivio, con riferimento all’attività di verifica delle performance del FOIA a livello governativo. “Ma ostinazione, attenzione e pressione danno i propri frutti, come dimostrano i titoli che abbiamo selezionato; e vale la pena battersi per salvaguardare il principio base del FOIA secondo cui le informazioni governative appartengono alle persone”.

 

“Effective FOIA Requesting for Everyone” è la guida dettagliata dell’Archivio per un efficace uso del FOIA da parte di chiunque: 122 pagine disponibili on-line sulla pagina dedicata al FOIA.

 

Secondo quanto riporta l’Archivio, il Presidente Johnson ha firmato con riluttanza l’atto che 46 anni fa ha introdotto il FOIA negli Stati Uniti; lo ha fatto all’ultimo minuto, e solo dopo le pressioni ricevute dai giornali e dal suo addetto stampa Bill Moyers, secondo cui Johnson è stato praticamente “trascinato” alla firma. A detta di Moyers se oggi gli USA beneficiano di un FOIA è grazie all’ostinazione di John Moss, membro del Congresso e principale autore della legge sulla libertà di informazione che in molti vorrebbero anche in Italia. (in proposito si veda l’Iniziativa per l’adozione di un Freedom of Information Act – www.foia.it).

(a cura di Andrea Fama)