Dig.it / Schinaia (Fps media), ‘il buon giornalismo può far guadagnare’

”Vorremmo essere innovazione globale”, dice Gianluca Schinaia, di  Fps media , a Dig.it. E racconta una interessante avventura.

 

La nostra è un’ esperienza nata da zero, 600 euro a testa, e basta per mettere su la struttura, nessun finanziatore, nessun contributo pubblico, anzi per noi lo Stato è sempre stato un problema perché le tasse le paghiamo prima di prenderci lo stipendio ed è sempre stato così, perché per noi i valori sono importanti.

 

L’innovazione è l’ unica possibilità, partiamo da questo presupposto. Come si trova uno stipendio, facendo innovazione?

 

 

Si parla di pubblicità come risposta, ma non credo che la pubblcità on line crescerà, ma se così fosse sarà comunque un cappio alla libertà di informazione. Se io volessi fare approfondimenti su alcuni settori della produttività nazionale ad esempio: la moda, l’agroalimentare o l’industria farmaceutica, poichè alcune aziende di questi settori investono molto in pubblicità, sui giornali non esce niente, in tal senso.

 

Quello di cui abbiamo bisogno sono le idee. L’informazione è un prodotto e si può vendere. Le idee si vendono, non c’è niente di male nel riuscire a vendere l’informazione, quando è di qualità. L’  Internazionale si vende, il Fatto si vende.

 

Vorremmo essere innovazione globale.

 

 

Eravamo ex allievi della scuola di giornalismo Carlo De Martino di Milano e durante gli stage abbiamo visto che la situazione non era gradevole, ma che c’erano degli spazi di manovra in cui potersi cimentare. Siamo partiti in 18 nel settembre del 2009 e ora siamo 11. Nel primo anno e mezzo di attività non abbiamo guadagnato nulla e quindi qualcuno non se l’è sentita di continuare. Al secondo anno di lavoro molti di noi hanno però rifiutato offerte anche vantaggiose di contratti presso le redazioni di prestigiose testate giornalistiche.

 

Il primo anno di attività abbiamo fatturato 80 mila euro, il secondo anno 250.000 euro, il terzo anno con la crisi economica abbiamo perso improvvisamente molti clienti e abbiamo chiuso a 160.000 euro, e quest’anno, e nonostante la crisi sia ancora in corso, se tutto va bene, siamo a poco più di metà anno, dovremmo arrivare a oltre 300 mila euro di fatturato.

 

La crisi è mentale. Servono passione, spirito d’iniziativa, competenze. Tra di noi ci sono persone che hanno vinto premi giornalistici, scritto libri, ci siamo scelti in modo variegato per avere fra di noi chi sapesse di agenzia, chi di radio, chi di tv, perchè in Italia nessuno ti regala niente.

 

Siamo una società cooperativa.

 

Siamo molto virali nel senso che ci occupiamo di molte cose diverse e abbiamo le competenze necessarie per poterlo fare, virali inoltre, perchè collaboriamo con chiunque e spesso le testate con cui lavoriamo poi provano a portarsi via qualcuno di noi per assumerlo.

Come operiamo? Da dove arrivano i soldi per 11 persone e anche per un art director, un webmaster, un commercialista, un consulente del lavoro, un avvocato, due collaboratori tematici, e tre collaboratori locali?

 

Abbiamo spacchettato le competenze dei giornalisti classici, quindi abbiamo creato 6 diverse linee di business:

 

1 –  “editoriale”;  lavoriamo per alcune delle principali testate nazionali da Repubblica, a Vanity Fair, a Radio 24, facciamo per loro il service di alta qualità. Ad esempio un pezzo per Repubblica non costa meno di 100 euro netti.
La prima linea editoriale è quella che ci ha fatto conoscere e che ci piace di più fare, ma che paga di meno, con questa e basta non riusciremo a campare.

 

2 – “la comunicazione”; vuol dire fare campagne strategiche e uffici stampa per una clientela altamente selezionata

 

3 –  “ghost writing e copywriting”; lavoriamo per le principali società di consulenza italiane in ambito finanziario e come copy per 2 agenzie di turismo

 

4 – “service aziendali”; produciamo video o house organ conto terzi

 

5 – “pianificazione web e social network”; utilizzando professionisti selezionati di volta in volta realizziamo campagne di comunicazione e siti web

 

6 – “formazione”; teniamo lezioni di giornalismo nei licei e nelle università

 

Lavoriamo per l’ estero come consulenti, uno dei nostri ultimi clienti è una società di telecomunicazioni cilena.

 

Una proposta concreta per giovani e meno-giovani che operano nel settore dell’informazione e della comunicazione: cercate di essere creativi e originali, ma anche determinati. Tirate fuori un’id ea e poi andate a parlare con qualunque interlocutore, più in alto è meglio è, vi possa aiutare a realizzarla: amministratori delegati, capitani d’ industria, cercate interlocutori forti lasciate perdere gli editori italiani: non sono all’ altezza e non vogliono investire.

 

Il progetto lo fanno le persone. Quando si fa del buon giornalismo si guadagna.

 

Nel prossimo futuro lanceremo una factory che si chiamerà “Rinascimento” e produrrà progetti “think out of the box”, pensati fuori dagli schemi, inusuali, ad esempio creerà applicazioni per i sistemi di comunicazione, ma finanzierà anche piece teatrali.