Dig.it / Roberto Bonzio, l’ innovazione del giornalismo di frontiera

Roberto Bonzio, ”Italiani di frontiera”

 

…pensate di fare un viaggio nel tempo, tornando a ritroso a 120 anni fa in una sala di Parigi dove due fratelli per la prima volta nella storia hanno pensato di proiettare su uno schermo bianco delle immagini di un treno in corsa. Metà degli spettatori di quella sala si sono spaventati a morte e sono fuggiti, la loro mente non era pronta all’epoca a comprendere la magia delle immagini in movimento. Oggi questa cosa ci fa sorridere non possiamo pensare alla nostra esistenza senza queste immagini in movimento: cinema, tv, internet.

 

 

Un anno fa,  alla conferenza sui trasmedia, Michel Reilhac, responsabile Cinema di ARTE (Francia) ha detto : noi siamo come le persone in quella sala, noi non ci rendiamo conto che siamo all’ inizio di una rivoluzione talmente drastica e profonda che sta cambiando completamente qualcosa, che non è l’i mmagine, ma è ancora più antico e radicato nell’uomo: il modo di raccontare. Non è una modalità tecnica, ma un cambiamento più profondo che muterà il nostro modo di guardare, di percepire e forse anche di stare insieme.
La potenza del racconto è qualcosa di inimmaginabile, ha aggiunto Andrew Slack, cofondatore e direttore esecutivo di Harry Potter Alliance.

 

 

 

 

Non credo che Italiani di Frontiera  sia un modello replicabile ma vuol dire che c’è una strada, e io non avevo idea che esistesse, ma l’ho trovata e percorsa, e quindi altre 100 e 1000 persone come me possono trovare la propria strada e percorrerla solo guardando “fuori dagli schemi”, solo riuscendo a uscire dal consueto lasciandosi portare dalle proprie passioni, con coraggio, voglia di buttarsi.

 

Io ora sono libero, e come faccio a mantenermi?

 

Facendo una cosa che non avrei mai immaginato di essere in grado di fare: il cantastorie tecnologico.

 

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