La crisi crea anche nuove opportunità

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Un giovane giornale portoghese, ‘i’ (da informaçao),  vince il premio europeo di design per il suo modello elegante, da rivista patinata, ma anche maneggevole e di facile lettura – Una giuria di designer dell’European Newspaper Congress lo ha selezionato fra 241 giornali di 27 paesi – Tra l’ altro, il suo sito online (accesso gratuito) nel gennaio 2010 ha registrato piu’ di 1,4 milioni di accessi e 4 milioni di pagine visitate, che gli sono valsi il ventisettesimo posto nella classifica di NetScope

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Krisen schaffen Startchancen
Eine junge portugiesische Zeitung gewinnt einen europäischen Designpreis
(da Nzz.ch)

Il giornale portoghese “Informacao” e’ nato nel bel mezzo della crisi. E, nato da un anno appena, si e’ gia’ fatto notare anche all’estero. Grazie al suo modello. Elegante, maneggevole, di facile lettura e con quell pizzico di stile caratteristico delle riviste patinate: cosi’ si e’ presentato il giornale, nato nell’anno della crisi, il 2009. Per il foglio portoghese il nome e’ un programma. Si chiama “informacao” – “i” in breve – e ha fatto il suo debutto sul mercato il 7 maggio 2009. Porta  il titolo del miglior quotidiano nazionale dell’anno. “Informacao” e’ stato indicato da una giuria di designer dell’European Newspaper Congress.  Erano in gara 241 giornali di 27 paesi.

I periodi di crisi sono ottimali per iniziare cose nuove, dice il vice caporedattore Monica Bello. Il giornale si rivolge alle “giovani elites” del paese, quindi ad uno dei tanti gruppi di lettori gia’ persi, da una parte contando sulla qualita’, dall’altra entusiamando, sorprendendo ed essendo raggiungibile via internet.

Nel gennaio 2010 gli accessi al sito gratuito di “i”, ionline.pt, con piu’ di 1,4 milioni di accessi e 4 milioni di pagine visitate, sono valsi al giornale il ventisettesimo posto nell’analisi fatta da NetScope.

“Noi giornalisti non siamo gli unici ad osservare la realta’”, dice il responsabile del comitato di redazione Andre’ Macedo. Pertanto integriamo il citizen journalism (iReport) anche con collegamenti a reti come Twitter, Facebook, Flickr, Youtube e con la nostra sezione blog iBlogs.

42 redattori, 2 fotografi e 5 designer lavorano per l’edizione stampata; assieme ai giornalisti dell’online, sono 75 collaboratori collocati a TagusPark, a Oeiras, non lontano da Lisbona. “i” ha sedi regionali anche a Porto, Coimbra e Faro.

“Abbiamo voluto buttar via tutto cio’ che non funzionava nelle pubblicazioni tradizionali e creare un nuovo giornale”, dice l’art-director Nick Mrozowski. Foto e disegni per risvegliare l’interesse dei lettori.

“i” non si pone alcuna classica divisione al suo interno. La redazione reagisce in modo rapido e flessibile al contesto informativo. Ci sono solo quattro sezioni principali. Come molti fogli della penisola iberica, anche “i” comincia con le Opinioni (Opinoes). Segue “Radar”, dedicata alle notizie di cronaca del giorno.

Circa otto pagine sono dedicate alla politica, interna ed estera; a volte anche all’economia. Segue “Zoom”, circa a meta’ del giornale, con le sue 60-70 pagine. Si trovano qui notizie, analisi, saggi e interviste, accompagnate da un vasto utilizzo di elementi di infografica. A volte, vignettisti o disegnatori vengono anche  inviati alle conferenze stampa.

La rubrica “Mais” (piu’) comprende argomenti piu’ leggeri: lifestyle, cucina, moda, cinema e meteo. Di notevole importanza e’ anche il supplemento di fine settimana con i reportages (iReportagem).

Dietro il giornale c’e’ la Lena Comunicacao, che appartiene al consorzio del Grupo Lena. Controlla undici testate regionali, gestisce un canale televisivo regionale, due radio locali e siti web.

Il Portogallo non e’ certo tra i paesi con un forte mercato dei giornali. Tuttavia “i” deve difendersi da potenti concorrenti, tra questi il gratuito Metro, distribuito in collaborazione con il gruppo spagnolo Prisa (El Pais) e che vende circa 130 000 copie al giorno, il Correio da Manha (120 000 copie), e il giornale di qualita’ Diario de Noticias, che, come Publico, vende circa 40 000 copie. Sembra che “i” li possa superare. La sua tiratura media e’ di 39 000 copie.

(traduzione di Gianluca Modolo)