I social media sono ormai uno strumento standard per i giornalisti europei

Cision

Secondo una ricerca condotta da Cision (azienda inglese specializzata  nell’ analisi dei media) e dalla University of Sunderland, l’ 80% dei giornalisti di Uk, Francia e Germania , usano le reti sociali come fonti o come strumento di promozione del loro lavoro – Ma i nuovi strumenti non hanno rimpiazzato le vecchie pratiche: il 70% del campione (549 giornalisti) usano, per il lavoro di verifica e la ricerca di notizie, comunicati stampa, PR e siti web delle aziende con la stessa frequenza di tre anni fa

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I social media sono diventati uno strumento standard di lavoro per i giornalisti in Francia, Germania e Uk. Lo ha rilevato una recente ricerca condotta da Cision (un’ azienda inglese specializzata  nell’ analisi dei media) e dalla University of Sunderland.

I risultati di questo “2010 Social Journalism Study”,  suggeriscono che – second Journalism.co.uk – l’ 80% dei 549 giornalisti interpellati nei tre paesi usa le reti sociali come fonti o come strumento di promozione del proprio lavoro.

Nel Regno unito il 74% del campione scelto giudice i social media come “qualcosa di importante” o come un “importante” strumento di lavoro – una percentuale parecchio più alta di quella della Francia e della Germania (50%), dove Twitter, LinkedIn e Facebook sono le piattaforme più utilizzate.

Ma la ricerca ha rilevato anche che questi nuovi strumenti non hanno rimpiazzato le vecchie pratiche, che continuano ad essere usate. Il 70% dei giornalisti interpellati hanno detto di usare ancora i comunicati stampa, le Pubbliche relazioni e i siti web delle aziende per controllare i dati e trovare notizie altrettanto frequentemente di come facevano tre anni fa.

Agenzie, contatti, PR, siti aziendali e motori di ricerca vengono citati come gli strumenti più usati per verificare gli articoli. Più del 60% del campione ha precisato che non ha mai usato Twitter o siti online per verificare i suoi dati. Per un altro verso più del 60% degli interpellati hanno detto di aver usato Wikipedia “spesso”, “molto spesso” o “sempre” (circa il 20%) a questo scopo.

“I giornalisti usano attivamente Wikipedia per controllare le fonti delle notizie, soprattutto in Germania dove l’ uso di questo sito è circa il doppio rispetto agli altri paesi. Wikipedia viene utilizzato anche per verificare i particolari e I dati dei servizi, con il 60% che lo fa almeno una volta a settimana, rispetto al 22% dei blog e al 34% delle agenzie.

Lo studio – rileva Journalism.co.uk – fa anche un interessante confronto con la ricerca diffusa da Cision e dal Masters Degree Programme in Strategic Public Relations della George Washington University nel gennaio scorso, che metteva in rilievo un più diffuso uso degli strumenti offerti dai social media fra i giornalisti Usa, in particolare per effettuare ricerche, insieme comunque all’ uso dei tradizionali processi di verific a dei fatti e dei dati.

Cision progetta di ripetere la ricerca in Europa annualmente. Quella appena divulgata è stata realizzata su un campione composto da 279 giornalisti nel Regno unito, 131 in Germania e 139 in Francia. La maggioranza degli interpellati lavorano come giornalisti da oltre 10 anni.

Social media, giornalismo e PR

Lo studio ha affrontato anche le relazioni fra agenzie e addetti alle Pubblichbe relazioni  e social media. In Uk il 32% del campione ha osservato che le PR non hanno ancora ben capito come usare i social media, mentre il 57% dei giornalisti interpellati hanno sottolineato come le pubbliche relazioni si affidino ancora soprattutto su comunicati stampa e telefonate dirette.

“I giornalisti hanno la percezione che le PR raramente comunichino con loro attraverso le piattaforme sociali – pochissimo ad esempio con web/video conferenze – nel loro lavoro”,  osserva una sintesi della ricerca.

“C’ è la sensazione che, sia per i giornalisti che per gli addetti alle Pr, i social media siano una concreta opportunità. Fra i giornalisti in particolare c’ è una voglia considerevole per una attività attraverso I soaicl media. Nello stesso tempo è chiaro che i giornalisti di tutti e tre i paesi continuano ad essere affezionati alle attività tradizionali delle PR: favorire i migliori contatti e occasioni per interviste, offrire una comprensione approfondita dei soggetti per cui lavorano e dei loro problemi, garantire una buona professionalità con un tocco personale”.