Una ‘’band’’ di pensionati che offrono (gratis) valore aggiunto al giornalismo di tutti i giorni

Journal21

E’ partito ai primi di settembre in Svizzera un portale di informazione in lingua tedesca che si basa sul lavoro gratuito di 80 giornalisti in pensione  che  propongono quello che per molti altri media non ha più importanza: un giornalismo fatto di approfondimenti,  commenti, opinioni e contestualizzazione degli eventi – Tut­to questo per il puro piacere di farlo, senza nessun compenso

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Un portale di informazione online che si basa sul lavoro di giornalisti pensionati che offrono la loro esperienza e la loro professionalità gratuitamente, per il piacere di farlo. E’ www.journal21.ch ,  una testata della Svizzera tedesca diretta da un ex conduttore e direttore del notiziario svizzero televisivo “Tagesschau”, Heiner Hug.

Lo segnala l’ Osservatorio europeo di giornalismo raccontando che i pensionati raccolti intorno alla testata sono una ottantina e che, sentendosi ‘’tutti più giovani di quello che sono’’, si fanno chiamare “la band dei pensionati”.

Dall’inizio di settembre, dunque, – racconta l’ Ejo – i gior­nalisti pensionati propongono quello che per molti altri media non ha più importanza: un “valore aggiunto” al giornalismo di tutti i giorni, fatto di approfondimenti commenti, opinioni e contestualizzazione degli eventi. Tut­to questo per il puro piacere di farlo, senza nessun compenso.

In Austria e in Germania ci si inizia a chiedere se questo tipo di concorrenza professionale e gratuita possa danneg­giare i media più affermati. In Ameri­ca – aggiunge l’ Osservatorio – sono già diversi i siti fondati e ge­stiti da giornalisti prematuramente an­dati in pensione. Spesso in diretta con­correnza con le loro ex testate o case editrici, colpevoli forse di non aver sa­puto approfittare di questo potenzia­le. Gran parte di loro sono ancora trop­po impegnate ad ottimizzare i loro pro­dotti cartacei invece di posizionarsi adeguatamente sul web ed avere una possibilità in più di sopravvivere.

È anche possibile che la “banda di pen­sionati” di Hug – continua l’ articolo – appartenga anche al­l’ultima generazione di giornalisti che può permettersi di gestire le entrate e le aspettative legate all’età pensiona­bile con tanta disinvoltura. E di con­cedersi il lusso di offrire gratuitamen­te un prodotto giornalistico di quali­tà.