Il progetto Diaspora: contro il centralismo di Facebook

Diaspora
Un gruppo di studenti di informatica della New York University punta a sostituire il web sociale centralizzato di oggi con un sistema decentrato, che offra un servizio pratico e di facile utilizzazione per tutti

———-

Una rete sociale open source privata che restituisca all’ utente il controllo della sua vita privata. E’ l’ anti-Facebook che sta nascendo per mano dell’ equipe che sta dietro il Progetto Diaspora, un gruppo di studenti informatici della New York University che punta a sostituire il web sociale centralizzato di oggi (cioè «Facebook») con un sistema decentrato, che offra un servizio pratico e di facile utilizzazione per tutti.

Lo annuncia ReadWriteWeb raccontando che i quattro studenti che ci stanno lavorando – Daniel Grippi, Maxwell Salzberg, Raphael Sofaer, e Ilya Zhitomirskiy -, «hanno passato serate intere a costruire un “makerbot”, cioè un robot che costruisce le cose, equivalente geek del “rifare il mondo”, anche se si tratta di un robot che è stato costruito e che si incarica di rifare il mondo a sua volta”).

Le discussioni sono andate avanti e a un certo punto i quattro hanno cominciato a immaginare a che cosa poteva assomigliare una rete sociale decentrata, arrivando quindi a concepire il Progetto Diaspora.

Il progetto ormai è ospitato su Kickstarter.org, un sito di crowdfunding  che permette agli imprenditori e ai creativi di raccogliere dei fondi per finanziare le proprie idee, proponendo degli obbiettivi, delle scadenze e degli eventuali ritorni economici sugli investimenti per coloro che li aiutano a finanziare i loro progetti.

Nel caso di Diaspora – precisa RWW – il progetto è riuscito finora a raccogliere i 10.000 dollari che servivano per sviluppare il codice circa un mese prima del limite che  era stato fissato.

>Una open source di nuova generazione
La prossima tappa sarà costituita dallo sviluppo effettivo del codice, che sarà mezzo a disposizione del pubblico con una licenza open source aGPL, una variante di licenza GPL che corregge i ripetuti abusi che è possibile commettere con quest’ ultima.

Piuttosto che un portale unico come Facebook, Diaspora è una rete distribuita, in cui dei computer distinti si connettono gli uni agli altri direttamente, senza passare per un server centrale.

Una volta messa in piedi, la rete potrebbe aggregare le informazioni che vi riguardano, compreso il vostro profilo  Facebook se lo desiderate. E potrebbe anche ‘importare’ dei tweet, dei flussi RSS, delle foto e così via, allo stesso modo di un aggregatore sociale come Friendfeed.

Il meccanismo alla base della piattaforma è piuttosto complessa, tanto che gli ideatori di Diaspora pensano di offrire una soluzione a pagamento “chiavi in mano”, sul modello di WordPress, la piattaforma di blog.

Chi volesse delle informazioni più approfondite sul progetto può dare un’ occhiata, fra l’ altro,  agli scambi di osservazioni fra Luis Villa, di Mozilla, e l’ équipe di Diaspora.